Non soltanto quelle relative all’onerosità economica. Per il Movimento Cinque Stelle ci sono anche” ragioni urbanistiche, e persino di sicurezza delle persone e della navigazione aerea”, ad osteggiare l’operazione che la Giunta regionale sta concludendo per trasferire le sue sedi pescaresi nel centro direzionale “La City”.

Il complesso è infatti incluso nella zona di tutela C del Piano di rischio aeroportuale varato nel 2012 dal Comune di Pescara su indicazione dell’ENAC. Il documento stesso prevede esplicitamente “la realizzazione della nuova sede della Regione Abruzzo in un ambito ESTERNO a quello di tutela, “eliminando le previsioni di spazi pubblici destinati per l’istruzione e/o riservati alle attività collettive, nonché quelle per le sedi di Enti pubblici…”. Una previsione tanto rigorosa ed esplicita, che proprio alla luce di essa, hanno ricordato gli esponenti pescaresi del Movimento 5 Stelle, “Saltò la possibilità di realizzare gli uffici regionali nell’area Ex Camplone, anch’essa situata in fascia C”.
Il tema è stato sollevato dal consigliere regionale Domenico Pettinari in ben due diffide al Direttore generale della Regione Cristina Gerardis. Ma quest’ultima ha rinviato sugli aspetti urbanistici la responsabilità al Comune di Pescara. “Ed è anche quest’ultimo in effetti, ad essersela assunta in modo pesante” –ha osservato la consigliera comunale Erica Alessandrini, facendo riferimento, nella variante urbanistica approvata nel 2013, ad una “autodichiarazione” del soggetto proponente sulla scorta della quale l’amministrazione comunale diede il via libera all’operazione. Oltre che al Comune e alla Regione, i pentastellati porteranno il caso anche in Parlamento: il deputato Gianluca Vacca ha annunciato una interrogazione in cui chiamerà in causa anche l’ENAC: “In ballo non ci sono temi di scarso conto: la sicurezza dei 701 dipendenti e quella della navigazione aerea”.