Mentre a Roma scoppia la querelle per il nuovo impianto giallorosso, a Pescara il Comune è pronto, ma per lo Stadio Adriatico la Sovrintendenza è in ritardo di tre mesi con il parere
Non siamo al Campidoglio… a Pescara c’è delusione ai limiti dell’irritazione tra gli amministratori Comunali, che al nuovo Stadio credono davvero, ma si vedono rallentare l’iter da un altro organo pubblico. Quella Sovrintendenza che da novembre, nell’ultima riunione, aveva preso l’impegno di pronunciarsi entro 15 giorni -in un senso o nell’altro- sul progetto già riveduto e corretto una volta. Non solo il Comune, ma anche la Lega Calcio, la società Delfino Pescara e Invimit (altra società pubblica) restano dopo tre mesi, ancora in attesa del verdetto degli esperti delle Belle Arti e del Paesaggio. Per il resto, il progetto da 40 milioni di euro è già pronto. Riqualificherebbe l’intera area con la realizzazione di un impianto di nuova concezione. I finanziamenti pronti ed anche il cronoprogramma. Nel nuovo progetto è prevista anche la salvaguardia architettonica dei “cavalli” di Piccinato. Tutto fermo, mentre l’assessore allo sport Giuliano Diodati definisce “incomprensibile” il ritardo della Sovrintendenza: “ci dicano si o no. Ma si esprimano con un parere motivato”.