Ultimi accertamenti tecnici irripetibili, domani a Roma, sui sei reperti con i quali la gang romena ha legato e imbavagliato i coniugi Martelli. Era il 23 settembre 2018 quando la coppia fu brutalmente malmenata nella propria villa a Lanciano.
Analisi del Dna su tre fascette e tre pezzi di nastro isolante: domani, alle 15, ultimi accertamenti tecnici irripetibili presso i laboratori della Direzione centrale anticrimine in via Tuscolana a Roma. Gli esperti della polizia procederanno con l’estrazione del Dna dai 6 reperti con cui i coniugi Martelli furono legati e imbavagliati. Subito dopo si farà il confronto con il Dna prelevato agli arrestati. Una notte di terrore, era il 23 settembre, quella vissuta dai coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan nella loro villa di Lanciano: il medico fu pestato a sangue e alla moglie, con estrema ferocia, fu tagliato metà orecchio. Una banda romena violenta e spregiudicata terrorizzò i due riuscendo a fuggire con due orologi, un anello e 1.990 euro in contanti. Una gang di sei uomini tutti arrestati grazie alle indagini serrate delle prime ore. Ora si attendono gli esiti di questi ultimi sei reperti per chiudere cerchio e indagini con i sei accusati di concorso in rapina pluriaggravata, sequestro di persona, lesioni gravissime e porto abusivo di arma. Tre dei sei sono indagati anche per i sei furti con spaccata ai danni dei bar della zona avvenuti prima della rapina.In merito all’indagine portata avanti dai Carabinieri, Questura di Chieti, Sco e Commissariato di Lanciano, ieri ennesimo summit in procura a cui hanno partecipato la dirigente della Mobile di Chieti, Miriam D’Anastasio, e il tenente Massimo Canale, a capo del Norm dei carabinieri di Lanciano. L’indagine scade tra 18 giorni.