Il deputato abruzzese Melilla chiede di rivedere radicalmente la concessione delle autostrade A/24 e A/25 e contesta che a pagare gli aumenti dei pedaggi debbano essere ancora i cittadini.
Secondo il deputato abruzzese di Liberi e Uguali Gianni Melilla la montagna ha partorito il topolino e le Regioni Abruzzo e Lazio dovrebbero pagare alla Strada dei Parchi SpA che gestisce le A24 e A25, l’aumento dei pedaggi autostradali, e cioè tutti i cittadini.
In una nota il parlamentare afferma “tutti i cittadini , tramite le Regioni, si devono far carico di un aumento abnorme e illogico del 13% dei pedaggi autostradali. Solo il gestore privato continua a prendere uova d’oro dalla gallina autostradale. È ora di rivedere radicalmente la concessione di queste autostrade. Lo stato delle autostrade è pietoso dal punto di vista della sicurezza ( pochi ripari per i veicoli pesanti e per le autovetture, nessun indicatore di nebbia, eccetera ), e non vi sono stazioni di servizi per oltre cento km dalla uscita di pescara ovest a quella di Magliano dei Marsi. Il Governo e il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti devono prendere atto che non si può andare avanti così. A pagare è sempre Pantalone. La lotta continua”.
Intanto i sindaci de L’Aquila, Avezzano e Sulmona Pierluigi Biondi, Gabriele De Angelis e Annamaria Casini e il presidente della Provincia Angelo Caruso, rispetto all’ipotesi di sconto del 20% a carico delle Regioni individuata ieri in un incontro a Roma, nella sede del Ministero che ha convocato Regioni Abruzzo e Lazio, parlano di una risposta insufficiente e inadeguata rispetto alle esigenze e le istanze che da settimane stanno arrivando da cittadini e sindaci stanchi di essere vessati e presi in giro.
Secondo i quattro amministratori ” L’aumento di quasi il 13 per cento decretata dal ministero ha fatto insorgere territori ed istituzioni delle due regioni. “Settimane di mobilitazione, manifestazioni di decine sindaci, presìdi ai caselli autostradali, incontri a Roma: tutto questo non è stato fatto invano. La nostra richiesta era e rimane quella di sospendere gli aumenti indiscriminati che penalizzano le popolazioni delle aree interne della nostra regione.Una vittoria di Pirro, qualora si dovesse concretizzare, come quella dell’elemosina sulle tariffe di A24 e A25 per i pendolari non ci farà muovere di un centimetro dalle nostre posizioni e continueremo a lottare affinché i nostri cittadini non vengano considerati serie B e, per questo, tartassati da provvedimenti ingiustificabili che penalizzano non solo i pendolari ma l’intero Abruzzo, sia dal punto di vista commerciale sia da quello turistico”.