Sciopero scuola: la Flc Cgil scende in piazza a Pescara

Domani 31 ottobre anche in Abruzzo in sciopero i lavoratori di Scuola, Università, Ricerca, ed Afam, alta formazione, artistica, musicale, coreutica, contro le politiche del governo. Manifestazione regionale a Pescara

Nell’ambito della protesta indetta a livello nazionale, la Flc Cgil di Chieti e Pescara ha organizzato un presidio nel capoluogo adriatico, davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale di via Passolanciano 75, a partire dalle ore 10:30.

Augusta Marconi, Segretaria della Flc Cgil di Pescara, spiega: “Chiediamo a tutti i lavoratori di scuola università, ricerca, afam di aderire allo sciopero e di partecipare al presidio è fondamentale far sentire la nostra voce e chiedere le risorse economiche per rinnovare il contratto, fermare l’autonomia differenziata e combattere il precariato. Non possiamo permettere che il nostro sistema educativo venga smantellato e dequalificato”.

Lo stanziamento previsto dal doverno è, infatti, insufficiente a mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024: in legge di bilancio è del 5,78% a fronte dell’inflazione IPCA che si attesta al 17,3%.

Inoltre, la Flc Cgil si oppone all’autonomia differenziata ed a qualsiasi tentativo di regionalizzare il sistema di istruzione e ricerca, per evitare una frammentazione dell’offerta formativa: bisogna fermare la scellerata scelta di ridurre a 4 anni l’istruzione secondaria superiore. Per le Università la diffusione del precariato universitario, aggravato dalla proposta del Ministro Bernini di istituire il preruolo, disegna un sistema di sfruttamento che non può più essere tollerato mentre si agevola la proliferazione di atenei telematici.

È necessario stabilizzare il lavoro nella Scuola, Università, Ricerca, Afam, cancellando l’abuso dei contratti a termine e garantendo gli stessi diritti a tutti i lavoratori.

Inaccettabili i tagli che portano al ridimensionamento scolastico: la scelta sciagurata di chiudere 13 scuole in Abruzzo negli ultimi tre anni è inconcepibile e mette a rischio la qualità dell’offerta formativa.

Il futuro di Scuola, Università, Ricerca, Afam è a rischio: è necessario essere presenti sui luoghi di lavoro, battersi per un’economia di pace che butti la guerra fuori dalla storia dell’umanità, rivendicare ora un’istruzione pubblica di qualità, accessibile a tutti e democratica”.

Appuntamento il 31 ottobre a Pescara, davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale, per difendere il diritto allo studio e il futuro dei nostri ragazzi”.