La sede aquilana del Maxxi – il Museo nazionale delle arti del XXI secolo – si farà. A garantirlo è il sottosegretario alla Cultura Gianluca Vacca.
La sede aquilana del Maxxi – il Museo nazionale delle arti del XXI secolo – si farà. Nessun problema sull’apertura della succursale del prestigioso museo romano che dovrebbe aprire nello splendido palazzo settecentesco Ardinghelli, restaurato con un importante contributo (oltre 7 milioni di euro) del governo russo, che rispose così alla cosiddetta “lista di nozze” lanciata dall’ex premier Silvio Berlusconi per salvare il patrimonio artistico e culturale della città ferita dal terremoto.
La sede aquilana aprirà a ridosso del decennale del terremoto, tutto procede secondo programma. A garantirlo è il sottosegretario alla Cultura con delega alla ricostruzione del patrimonio culturale colpito dal sisma Gianluca Vacca, che giovedì scorso a margine della firma del protocollo per le celebrazioni per il decennale del sisma ha incontrato la presidentessa del Museo romano, Giovanna Melandri.
A preoccupare è tuttavia la garanzia dei fondi a sostegno del progetto museale. E’ delle settimane scorse, infatti, la notizia che il Governo avrebbe deciso di tagliare le risorse destinate proprio al Maxxi dell’Aquila, per il quale il passato esecutivo aveva destinato un milione di euro l’anno dal 2018 al 2024 con uno stanziamento in legge di Stabilità 2018.
Il 5 novembre scorso l’annuale “Aquisition gala dinner” del Maxxi (l’evento di fundraising che accoglie ospiti del mondo della cultura, dell’arte e dell’imprenditoria) è stato dedicato proprio all’Aquila. Melandri ha voluto destinare la metà dei fondi raccolti (800mila euro) al nuovo progetto aquilano “per contribuire alla rinascita della città anche attraverso la cultura”.