Sono tante le storie da raccontare in questo tempo di guerra come quella di Yuliya e suo figlio, arrivati in Italia e ospiti di una famiglia a Chieti
Il suo nome è Yuliya, ci dice in Russo che è di Kharkiv, una delle città ucraine più martoriate da parte dei Russi, e che qui, a Chieti, sta bene con suo figlio Daniel. Il marito è sul fronte e nel suo Paese ha lasciato anche la nonna. La Bethel Italia, a Chieti, dà una mano alle famiglie che ospitano i profughi ucraini. Yuliya e suo figlio di 5 anni e mezzo, si sono ricongiunti alla mamma Tania, da due anni nel capoluogo teatino, dove ha sposato un italiano, Michele Massaro, il quale ci racconta la fuga della giovane, la disperazione, le bombe ma anche la voglia di tornare presto in Ucraina per riabbracciare il marito. Giovanni Volpe, delegato Bethel Italia, precisa come tante sono le richiesta da parte delle famiglie di ospitare gli Ucraini e che è stato aperto un centro di ascolto in una ex scuola messa a disposizione dal Comune di Chieti, con cittadini madre lingua, lì c’è anche il magazzino dei tanti beni raccolti dalla Bethel che poi vengono distribuiti alle varie famiglie. Insomma non si ferma la solidarietà e anche se la paura è tanta, per le donne ucraine arrivate in Italia c’è un unico desiderio: tornare presto nel proprio paese per riabbracciare i propri congiunti.