I Carabinieri riscontrano irregolarità in un frantoio a Capestrano. Scattano le denunce e il terreno limitrofo viene sequestrato
I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Barisciano hanno sorpreso un dipendente del frantoio mentre interrava, attraverso l’aratura, la sansa derivante dalla molitura delle olive (scarto del frantoio, classificato come rifiuto) in maniera irregolare.
I carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica di L’Aquila S.O., 75 anni, G.A.R e D.S., entrambi 52enni, e hanno sequestrato il terreno che si trova nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga dove era stato accumulato il materiale.
Le ipotesi di reato riguardano le violazioni nelle attività di gestione dei rifiuti non autorizzata e l’utilizzazione agronomica di acque di vegetazione di frantoi oleari.
Negli ultimi mesi il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e dei Parchi ha promosso un programma di controlli nei frantoi per verificare che vengano rispettate le procedure, le prescrizioni e i divieti previsti dalle norme nazionali e regionali che riguardano l’utilizzo delle acque di vegetazione e delle sanse umide. Si tratta delle acque reflue che derivano dalla lavorazione dell’olio d’oliva, costituite dall’acqua contenuta nella drupa, dalle acque del lavaggio e da quelle del processo di molitura che, se immesse nell’ambiente o nelle reti fognarie, senza un preventivo trattamento, arrecherebbero un grave danno agli ecosistemi.
I Carabinieri Forestali hanno controllato diversi frantoi in provincia dell’Aquila: quattro nella Valle Roveto, due nella zona di Sulmona e tre nella zona di Barisciano/Capestrano.
I sopralluoghi sono stati effettuati per accertare che gli impianti, le condotte che recapitano le acque di vegetazione, gli scarichi e le vasche di stoccaggio siano in linea con le norme del settore e per accertare la regolarità distribuzione del prodotto trattato sul terreno.