A L’Aquila l’incontro su esperienze e applicazioni dell’High-Perfomance Computing per la riduzione dei disastri naturali e antropici
Il consorzio High-Performance Computing for Disaster Resilience ha riunito la comunità scientifica, le istituzioni e la cittadinanza per il terzo incontro incentrato sull’uso delle tecnologie di calcolo ad alte prestazioni (Hpc) nell’ambito di prevenzione, mitigazione e resilienza ai disastri naturali e antropici.
Dopo lo studio dei terremoti storici, dei fenomeni atmosferici estremi e della stabilità strutturale degli edifici, in questo appuntamento sono state presentate le conoscenze e le applicazioni riguardanti la ricerca di precursori sismici e il monitoraggio delle tempeste solari.
In particolare, Dario Recchiuti, del gruppo di ricerca di fisica spaziale dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’Università di Trento, ha spiegato come, grazie alle macchine di calcolo ad alte prestazioni, sia possibile simulare il comportamento dei diversi strati dell’atmosfera e ricercare eventuali precursori sismici rintracciabili dai satelliti.
Di atmosfera, monitoraggio dell’attività solare, meteorologia spaziale (space weather) e piattaforme per la visualizzazione e l’analisi di eventi estremi, ha parlato Andrea Possenti, coordinatore delle attività dell’ INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica relative al calcolo e all’archiviazione di dati, essenziali per indagare le suddette tematiche.
Il seminario si inserisce nella serie di eventi promossi dal Consorzio, volti a presentare il progetto e le opportunità offerte dall’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni ospitata nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN. Questo incontro ha rappresentato una preziosa occasione di dialogo e confronto tra la comunità scientifica, le istituzioni e la società civile, con l’obiettivo di esplorare l’utilizzo delle tecnologie avanzate per l’analisi e la gestione dei rischi.