Parla Giuseppe Costanza, l’ex autista del giudice Falcone, scampato miracolosamente all’attentato di Capaci: “Ci sono ancora zone d’ombra che devono essere chiarite, ci sono altri responsabili.”
Costanza lo fa nell’ambito della mostra fotografica itinerante “L’eredità di Falcone e Borsellino” che, dopo essere stata esposta al Parlamento europeo, alla Camera dei Deputati e in decine di istituti scolasti italiani è stata inaugurata oggi, all’Aula Magna dell’IIS “L. di Savoia” di Chieti. Curata dall’Agenzia ANSA, la mostra, aperta al pubblico dal 15 al 20 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00, propone duecento scatti fotografici che raccontano alcuni dei momenti salienti della vita dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. All’inaugurazione, presenti il Senatore Giovanni Legnini, già Vice presidente del Csm, Pietro Mennini Procuratore Generale presso la Corte d’Appello dell’Aquila e Giuseppe Costanza, autista di Giovanni Falcone, testimone sopravvissuto alla strage di Capaci. C’è stata poi una esibizione di brani musicali del coro Selecchy. La mostra è parte del progetto vincitore del bando promosso dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicato alla legalità e alla lotta contro la violenza sulle donne dal titolo: “Magistrato, poliziotte e psicoterapeute… Donne per la legalità.”
Il 23 maggio del 1992, una giornata che, ovvio dirlo, non dimenticherà mai, Giuseppe Costanza, l’autista che miracolosamente si salvò dal tritolo dell’attentato di Capaci, che vide vittime il giudice Falcone e la sua scorta. Costanza ha scelto di non rimuovere la tragedia ma di mettere a disposizione la sua toccante testimonianza soprattutto dei giovani e delle scuole. Costanza taglia corto, parla di zone d’ombre da chiarire, di altri responsabili da individuare, “Non posso ovviamente fare nomi, ma ci sono.” Racconta di quel tremendo giorno e non può non commuoversi. “Con il giudice Falcone si lavorava bene,” dice inoltre, di avere ancora fiducia dello Stato. Costanza ha scritto un libro proprio per tenere alta l’attenzione sulla mattanza dei giudice Falcone e Borsellino e della loro scorta.
L’ex vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, ha affermato che è bene partire dai più giovani per ribadire che bisogna preservare la nostra regione dalle infiltrazioni malavitose. “La legalità deve essere sempre più leva dello sviluppo, le Istituzioni trasparenti e devono favorire la crescita. Tutto questo deve essere una priorità per l’Abruzzo,” conclude Legnini.
Il servizio del Tg8