Covid Abruzzo: bollettino lunedì 7 marzo, 462 casi e 1 decesso. Tanti guariti, in lieve aumento i ricoveri

Nel giorno del ritorno dell’Abruzzo, passato lo scorso 21 febbraio dalla zona arancione a quella gialla, in zona bianca sono 462 i casi. 1 decesso. 444 guariti-dimessi. In lieve aumento (+4) i ricoveri in area medica

Sono 462 (di età compresa tra 5 mesi e 96 anni) i nuovi casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti – a 270.424. Dei positivi odierni, 295 sono stati identificati attraverso test antigenico rapido.

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 1 nuovo caso (si tratta di un 89enne della provincia dell’Aquila) e sale a 3.000.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 202,311 dimessi/guariti (+444 rispetto a ieri).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 65113* (+5 rispetto a ieri).

*(nel totale sono ricompresi anche 12586 casi riguardanti pazienti persi al follow up dall’inizio dell’emergenza, sui quali sono in corso verifiche)

294 pazienti (+4 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 12 (-1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 64807 (+2 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 1.279 tamponi molecolari (2.086.263 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 3.411 test antigenici (3.009.184).

Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 9.85 per cento.

Del totale dei casi positivi, 58.184 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+106 rispetto a ieri), 74.872 in provincia di Chieti (+151), 63.192 in provincia di Pescara (+111), 66.717 in provincia di Teramo (+70), 3634 fuori regione (+5) e 3825 (+7) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

***Il cambio di fascia di colore è stato annunciato venerdì, all’esito del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, da cui era emerso come i parametri fossero compatibili con l’area di rischio senza restrizioni.