Dopo anni di rinvii e polemiche, sara’ completata la residenza universitaria di Pescara. Il Ministero dell’Universita’ e della Ricerca ha infatti concesso un finanziamento di circa un milione e 400mila euro (gia’ pubblicato in Gazzetta Ufficiale) che sara’ impiegato dall’Ater e dall’Adsu per ultimare la costruzione della struttura, i cui interventi di realizzazione si sono interrotti nel 2007 a causa di un contenzioso con la ditta che si era aggiudicata l’appalto. L’iter per la residenza – ricorda una nota – era iniziato nel 1997, quando la Regione stanzio’ 2 miliardi e 200 milioni di lire dell’epoca a favore dell’allora Iacp (oggi Ater) per la costruzione di un complesso da 65 posti letto a Pescara, individuando nell’Adsu l’ente gestore. I lavori partirono dopo alcuni anni, ma il cantiere si blocco’ appunto per un contenzioso e da allora tutto e’ fermo. “Oggi – spiega Paolo Costanzi, amministratore unico dell’Ater di Pescara – potremo finalmente ripartire. Oltre alle somme del Miur, infatti, l’Ater contribuira’ con altri 500mila euro (residui del vecchio appalto) per il completamento della residenza, che potrebbe entrare in funzione gia’ nel 2014. Mi corre l’obbligo di ringraziare l’ex commissario dell’Adsu Luigi De Collibus e i dirigenti dell’Ater, per il lavoro che hanno portato avanti su questo progetto”. “L’Adsu – aggiunge Teresa Mazzarulli, direttore dell’Adsu Chieti-Pescara – dal 2011 ha avviato un percorso virtuoso, insieme all’Ater di Pescara, che ci ha consentito di partecipare congiuntamente al bando per il cofinanziamento statale di alloggi e residenze per gli studenti universitari. E’ la prima volta in Abruzzo e, a mio parere, rappresenta un esempio concreto degli obiettivi che si possono raggiungere quando gli enti pubblici si confrontano e lavorano insieme per centrare un risultato”. Sulla stessa linea gli Assessori regionali Paolo Gatti, Angelo Di Paolo e il Presidente dell’Adsu Costantino Zuccarini, secondo cui “il fare squadra di Ater, Adsu e Regione, ha permesso di ottenere un consistente finanziamento per realizzare uno degli interessi pubblici primari, che e’ quello del diritto allo studio universitario. E non e’ un risultato da poco, in tempi di scarsita’ di risorse economiche e di spending review”.
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