25 aprile, a Chieti la “gaffe” della lapide dimenticata

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25 aprile chietiSarà ricordato anche per una “gaffe” il 25 aprile del 70° a Chieti, caratterizzato, come negli ultimi anni, dalla doppia manifestazione: quella istituzionale, con il corteo delle autorità e il parallelo presidio dell’Associazione Partigiani d’Italia.
Sempre foriero di spunti di cronaca, negli ultimi anni il momento, proprio sotto la Provincia, in cui le due manifestazioni vengono a contatto. Stavolta l’attesa era ancora più elettrica, visto il clima preelettorale. Con la fascia nel corteo istituzionale il Sindaco Di Primio. Con la bandiera rossa nell’altra manifestazione il candidato della sinistra alternativa Enrico Raimondi. A fare la spola tra le due cerimonie Luigi Febo. Nel momento del contatto, un contestatore si rivolge al Sindaco Di Primio, rinfacciandogli di aver preso parte alla manifestazione dell’altro giorno di Casa Pound. Ma tutto si svolge sostanzialmente in serenità, con il Presidente della Provincia Pupillo in raccoglimento sotto la lapide dei dipendenti della Provincia caduti nella resistenza. Resta dimenticata dalle altre autorità invece un’altra lapide, quella immediatamente prospiciente, con i nomi dei partigiani eroi della liberazione. Nella confusione del momento, infatti, le autorità hanno dimenticato di collocarvi –come sempre- la corona d’alloro.
Una “gaffe” che non fa passare certo in secondo piano il significato del 25 aprile a Chieti, che nel 70° l’ANPI ha voluto legare (con proiezioni, reading e una mostra) a un’idea di futuro, raccontando -nell’esposizione allestita nell’atrio del palazzo della Provincia- i tanti conflitti nel mondo, visti con gli occhi dei bambini.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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