BUCCHIANICO – Si rinnova anche quest’anno a Bucchianico la festa dei banderesi, in programma, come vuole la tradizione ormai da settecento anni, la domenica antecedente il 23 maggio. Un evento che si ripete dal 1300, quando il comune di Teate progettò d’invadere la vicina Bucchianico, forte dell’autonomia regia di cui godevano i comuni.
Si racconta che fu Sant’Urbano, patrono di Bucchianico a suggerire in sogno al Sergentiere, capo delle milizie, la strategia bellica da adottare per non soccombere all’esercito teatino, numericamente superiore e dunque destinato a vincere: gli uomini di Bucchianico, i banderesi, dopo aver indossato elmi dai pennacchi colorati, avrebbero percorso zigzagando i camminamenti delle cinta murarie, dando vita a quella che poi sarebbe passata alla storia col nome di “ciammaichella”; così facendo avrebbero dato al nemico l’illusione di un esercito numericamente superiore a quello teatino che già si apprestava all’attacco. I Teatini caddero nell’inganno e desistettero dall’offensiva.
Da allora, per ricordare lo scampato pericolo e ringraziare Sant’Urbano, i Bucchianichesi celebrano la festa dei banderesi che quest’anno avrà il suo culmine il 19 maggio nella centralissima piazza del paese, dove gli immancabili carri allegorici e i canestri colmi dei variopinti fiori di carta, trasportati sul capo dalle “pacchianelle”, le donne in abito tradizionale, sfilando daranno vita alla caratteristica ciammaichella, aperta dal bue bianco.
“Il paese è pronto per questa festa che dura un anno intero e che coinvolge l’intera popolazione in maniera capillare”, ha dichiarato Mario Antonio Di Paolo, sindaco di Bucchianico. “Dal 2011 la nostra tradizionale festa è patrimonio dell’Unesco e gode del patrocinio della Presidenza della Repubblica e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, oltre che della Regione Abruzzo e della Provincia di Chieti”.

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