A fare Bingo e sempre e solo la casa da gioco

Carissimo Direttore,

Il gioco d’azzardo, quando valica i confini della legalità e del buonsenso, diviene una piaga sociale ed economica devastante. E’ quello che sta accadendo, abbastanza in sordina, nel pescarese.

L’ultima indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per Contribuenti.it Magazine, mensile nazionale della nostra associazione, è stata presentata ieri in anteprima a Capri nel corso del convegno “Gioco d’azzardo ed evasione fiscale”.
L’Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media di quasi 2.430 euro a persona, che vengono sottratti all’economia reale, minorenni inclusi, il cui numero è passato in soli 3 anni da 860 mila unità a 4,2 milionii.

Tanti i casi di famiglie a rischio povertà nel pescarese, proprio per il vizio del gioco,- riprende Fioriti- da Pescara a Montesilvano.

Il Bingo, ad esempio, come i locali che hanno le slot machine, sono sempre più frequentati, sino a tarda ora, C’è chi ha anche, paura, specie alla sera, per la gente che vi circola, ma l’impulso di giocare è più forte. Ci raccontano di giocatori del Bingo che agiscono in modo quasi maniacale, siedono sempre allo stesso posto, con la sedia posta in un certo modo e danno in escandescenza per un niente. E’ di tutta evidenza, oramai, quella che è divenuta una patologia riconosciuta.

La questione sembra riguardare particolarmente le donne, di età media e benestanti, ma anche le pensionate o le casalinghe con scarsi redditi familiari, come anche addirittura i minorenni. In una manciata di minuti se ne possono andare molti euro ed, in una serata storta, possono diventare davvero tanti, ponendo a repentaglio il bilancio familiare. Il bingo nasceva sulle navi da crociera diversi anni fa, ma allora era un vero e proprio spettacolo e durava un paio d’ore, inframezzato da intrattenimenti vari. Oggi, in un paio d’ore, considerato un bingo ogni tre minuti, si possono getttare via delle fortune .

Lo scopo delle istituzioni, anche locali, è quello di educare i cittadini, proteggere la loro salute, mentale e fisica non di certo quello di indurli a giocare al poker, al bingo, alle slot machine o ad indebitarsi con persone senza scrupoli. Senza contare che sono non pochi i giocatori che, addirittura, fanno uso di sostanze stupefacenti o si prostituiscono per racimolare i soldi necessari alle giocate.

Questa la proposta della associazione dei consumatori Contribuenti Abruzzo:
proponiamo, dunque ai comuni di Pescara e di Montesilvano, l’apertura di un osservatorio sul gioco d’azzardo. In via preventiva, l’identificazione di tutti i giocatori e di tutte le giocate, al fine di evitare non solo l’approccio dei minorenni, quanto anche il diffondersi di traffici illegali come il riciclaggio, l’estorsione, l’usura, ma anche l’evasione fiscale. Infine, proponiamo di applicare su tutti i giochi legalizzati (IUG) un’imposta unica sostitutiva pari al 50% della vincita.

Donato Fioriti – Pres. Ass. Contribuenti Abruzzo

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