Abruzzesi “consapevoli” a tavola

MangiareGli abruzzesi sono sempre più consapevoli dell’importanza di non sprecare cibo e di scegliere un’alimentazione attenta al portafoglio, ma anche alla salute e all’ambiente: il 50% ha ridotto gli sprechi, mentre più della metà dichiara di comperare solo lo stretto necessario (53%) e il 49% dichiara di non gettare mai o quasi mai cibo deteriorato in pattumiera senza che sia stato consumato. Sono alcuni dei dati di un’indagine condotta da Ipsos per Actionaid sugli sprechi alimentari, in vista di Expo 2015, diffusa in occasione della
Giornata Mondiale dell’Alimentazione e del rilancio della campagna Operazione Fame, attraverso la quale Actionaid intende sensibilizzare il grande pubblico sulle disparità di accesso al cibo in Italia e nel mondo. La crisi economica che affligge l’Italia da cinque anni ha avuto un impatto molto significativo sugli atteggiamenti e sui comportamenti di acquisto e di consumo per il 56% dei cittadini
abruzzesi. Diverse cause, oltre alla crisi, contribuiscono a stimolare scelte mirate davanti agli scaffali come a casa, complice anche una maggiore attenzione per la propria salute (77%), una nuova sensibilità sugli impatti che il proprio consumo incontrollato, individuale o familiare, può avere sul resto mondo (9%) e sull’ambiente (8%), inducendo gli abruzzesi di fatto a impostare nuove regole di consumo a tavola. Per quanto riguarda i generi alimentari, l’Abruzzo spicca fra le altre regioni italiane per attenzione alla provenienza regionale dei prodotti (32%). Il totale degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di comprare esclusivamente frutta e verdura a peso risparmiando, quindi, su involucri di plastica e polistirolo, cosa che invece non avviene con l’acquisto di detersivi e prodotti per la pulizia che, solo il 9% degli intervistati, ha comprato, più di una volta, sfusi. Inoltre, il 79% degli abruzzesi dichiara di acquistare prodotti alimentari al mercato, con particolare attenzione anche ai piccoli produttori locali e a Km 0 (53%). In generale, gli abitanti dell’Abruzzo sono a conoscenza di quale sia l’attuale situazione della sicurezza alimentare in Italia e nel mondo: solo il 4% degli intervistati non immagina neppure che il 13% delle
famiglie italiane non si possa permettere un pasto adeguato ogni
due giorni; in linea con la media nazionale, il 56% è consapevole che al mondo viene prodotto cibo sufficiente a sfamare più persone di quello che lo abitano mentre il 34%, a fronte di una media nazionale del 26%, sa che per ogni persona che non ha da mangiare ce ne sono due in sovrappeso; solo il 5% non immagina neanche che 1/3 della produzione mondiale di cibo viene sprecato.
In Abruzzo il 25% di persone sa che oltre il 5% dei carburanti consumati in Europa è realizzato a partire da prodotti agricoli e, sempre in linea con la media nazionale, il 29% è consapevole che l’agricoltura è responsabile di circa 1/3 delle emissioni di gas ad effetto serra causate dall’uomo. Rispetto alla capacità di influenzare le scelte delle persone attraverso la sensibilizzazione ad ampio raggio, dall’indagine emerge che una buona dose di fiducia nel sistema dell’informazione caratterizza tuttavia gli abruzzesi
interpellati, che tendono a dividersi tra coloro che confidano nel ruolo dei media e della sensibilizzazione per attivare comportamenti stabili più virtuosi sulla questione sprechi alimentari (58%) e circa una metà ritiene che l’attivazione avrebbe solo un effetto temporaneo (28%) o nullo (11%).

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