Abruzzo, forte, gentile, longevo e sempre più cosmopolita. Lo riferisce il 15° censimento dell’Istat sulla popolazione aggiornato al 9 ottobre del 2011. Rispetto al 2001, quando si contavano 1.262.392 residenti nei 107 comuni abruzzesi, l’incremento è del 3,6%, da attribuire esclusivamente alla componente straniera. Oggi siamo in 1.345.037. Infatti, nel decennio trascorso la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita mentre quella straniera è aumentata di 46.692 unità.
I maggiori incrementi si rilevano nelle province di Teramo e Pescara. Un Abruzzo in rosa, visto che le donne superano gli uomini. Aumentano gli anziani soprattutto gli ultracentenari. Gli over100 anni, infatti, erano 171 nel 2001 (31 maschi e 140 femmine) mentre nel 2011 ne sono stati censiti 375. La provincia di Chieti registra il maggior numero di ultracentenari. Esemplare Roccamontepiano e il suo elisir di lunga vita. L’età media della popolazione residente in Abruzzo è di 44 anni. La provincia più popolosa, Chieti (conta 387.956 resident)i; quella con meno abitanti, L’Aquila (298.343).
In termini di popolazione, i cinque comuni più grandi d’Abruzzo sono: Pescara (117.166 residenti), L’Aquila (66.964), Teramo (54.294), Chieti (51.484) e Montesilvano (50.413).
I cinque comuni più piccoli sono invece: Montelapiano (80 residenti), Montebello sul Sangro (99) e Roio del Sangro (103) in provincia di Chieti, Carapelle Calvisio (85) e Santo Stefano di Sessanio (111) in provincia di L’Aquila. Nel corso dell’ultimo decennio la popolazione straniera residente in Abruzzo, come detto, è più che triplicata, passando da 21.399 a 68.091 unità, con una crescita pari al 218,2%.
La provincia di Teramo detiene la percentuale più alta di stranieri residenti. Un Abruzzo dai capelli d’argento e dai volti multicolori. Un Abruzzo, in cui si vive di più ed è aperto al mondo.

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