Abruzzo, le imprese presentano il conto

confesercentiPESCARA – E’ un grido d’allarme disperato quello che Confesercenti lancia in occasione della mobilitazione odierna su tutto il territorio nazionale. Dalla sede di Pescara si snocciolano dati da incubo per le imprese. Evaporate dal 2007 al 2012 a causa della crisi il 9,7 per cento delle strutture ricettive, il 22 per cento dei negozi di abbigliamento, il 19,3 per cento delle rivendite alimentari. In totale il terziario abruzzese ha perso oltre cinquemila postidi lavoro fra titolari e dipendenti. Come se la più grande fabbrica della regione non esistesse più. La maglia nera tra i settori analizzati dal centro studi della confesercenti spettaall’abbigliamento. Un begozio su 5 ha chiuso i battenti. Dato che oltrepassa abbondantemente la media nazionale. Anno nero quello appena trascorso. L’artigianato asbruzzese lascia sul campo 3379 attività. Lla sola tassazione locale è cresciuta del 5,5%. E le sofferenza creditizie superano (record negativo) il 64 per cento.

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