Sette indagati per falso in bilancio all’Aca: un fascicolo di 140 pagine in cui il consulente della procura di Pescara, Gianluca Vita, ricostruisce la contabilità dell’arco temporale 2009-2012 sotto la gestione Di Cristoforo. Premi illegittimi, valutazioni non rispondenti alla reale situazione, rimborsi per cene e trasferte all’estero, crescita delle cosiddette indennità chilometriche: questi alcuni dei passaggi chiave della nuova inchiesta che ha travolto l’Aca. Inchiesta, affidata al pm Anna Rita Mantini, che arriva a distanza di un anno esatto dall’arresto dell’ex presidente Di Cristoforo finito ai domiciliari con l’accusa di aver intascato tangenti durante la sua gestione. In questo nuovo fascicolo sette gli indagati che, a vario titolo, devono rispondere di truffa e false comunicazioni sociali. Ammonterebbe ad oltre 4 milioni di euro, intanto, il danno ipotizzato dalle perizie tecnico-contabili destinate a ricostruire movimenti, rimborsi, trasferte e premi relativamente all’arco temporale che va dal 2009 al 2012. Una mala gestione, quella dell’Aca sotto la direzione di Di Cristoforo, denunciata da Pierluigi Caputi commissario unico degli Ato: in una sua relazione descriveva la situazione che si era trovato a gestire denunciando, ad esempio, “le lacune contabili, l’ambiguità del ruolo dei sindaci, l’assenza dei piani di investimento e tutta una serie di altri compromettenti passaggi gestionali poco chiari e verificabili”.