Acerbo: “Le promesse non mantenute da D’Alfonso sui tagli degli stipendi”

Acerbo MaurizioMaurizio Acerbo, componente della direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, si scaglia contro il presidente della Regione Luciano D’Alfonso per le promesse non mantenute, ribattezzandolo con il nomignolo “Dalfocchio” e spiega: “In campagna elettorale D’alfonso disse che avrebbe tagliato gli stipendi di consiglieri e assessori regionali. In molti dibattiti televisivi sostenne che sarebbe stata la prima misura che avrebbe adottato. Giunse ad annunciare la rivoluzione delle corrispondenze di competenze economiche che noi faremo agli eletti della Regione, i parlamentari regionali verranno parametrati ai sindaci delle grandi città capoluogo di regione” L’impegno ripetuto in tutte le salse durante la campagna elettorale era quello, tradotto in una lingua comprensibile, di portare la retribuzione complessiva degli eletti regionali a circa 5.000 euro lordi (la cifra precisa andrebbe chiesta al Sindaco dell’Aquila).È passato un anno dalla campagna elettorale ma D’Alfonso non ha mantenuto l’impegno. Ad essere precisi: non ha fatto nulla! Non ha nemmeno presentato una proposta di legge. L’ha fatto il M5S ma la maggioranza non lo ha finora fatto andare avanti facendo persino mancare il numero legale. D’Alfonso e la sua coalizione hanno assunto un impegno programmatico – prosegue Acerbo – hanno la maggioranza per attuarlo e la competenza è interamente nelle loro mani. Per tagliare gli stipendi dei consiglieri regionali basta una legge regionale, anzi un emendamento di poche righe!”

Sii il primo a commentare su "Acerbo: “Le promesse non mantenute da D’Alfonso sui tagli degli stipendi”"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*