Non ha mai dato luogo a un volo, né commerciale, né turistico, fin dalla sua apertura l’aeroporto dei Parchi di Preturo, intitolato a Giuliana Tamburro, da sempre accompagnato da una serie di criticità, inchieste, polemiche politiche. Ora scatta la chiusura anche all’aviazione generale. L’Enav (l’Ente nazionale per l’assistenza al volo) ha disposto dal 19 maggio scorso la chiusura dello scalo al traffico generale oltre che a quello commerciale, già decretata ad aprile dall’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile), con revoca della licenza commerciale. Anche la torre di controllo sarebbe stata disattivata. In sostanza, almeno fino al prossimo 20 luglio, l’aeroporto dei Parchi, presentato in pompa magna a Roma due estati fa, sarà chiuso, salvo voli di emergenza, ospedalieri e i voli di Stato e il traffico di base. Interdetti anche i voli privati. Un ennesimo colpo al progetto di dotare la città di uno scalo commerciale, sostenuto con forza e contro ogni evidenza di limiti strutturali, dall’amministrazione Cialente che ha affidato in gestione ventennale il piccolo scalo alla società calabrese X-press. E proprio su tale affidamento sono state rinviate a giudizio tre persone: due dipendenti del Comune e uno dell’Enac. Non resta in silenzio l’amministrazione che affida a una nota pubblicata su Facebook questa mattina il proprio punto di vista. “La vicenda della chiusura ai voli nasce per un vizio di procedura relativo all’esecuzione dei lavori sulla Resa a nord dell’aeroporto – scrive l’assessore , Emanuela Iorio – un vizio procedurale sul quale si attende l’ispezione dell’Enac”. Un’ispezione, secondo l’assessore, attesa da mesi e non ancora inviata e necessaria per aprire ai voli generali. “Ciò comporta di volta in volta la chiusura”, spiega la Iorio. “Se domani come tutti ci auguriamo – procede l’assessore – Enac aprirà ai voli generali, anche la torre di controllo tornerà operativa”. Non getta, dunque, la spugna l’amministrazione comunale. Nemmeno di fronte all’ennesimo ostacolo, convinta, che ci sia “una parte della città che rema contro lo sviluppo della città stessa”.