Agricoltura, Febbo critica la riorganizzazione degli uffici regionali

Agricoltura“Purtroppo i numeri e i dati negativi inerenti la programmazione del mondo rurale abruzzese confermano le mie preoccupazioni più volte evidenziate, provenienti sia dal comparto primario sia dalla stessa struttura regionale, da più di un anno imbrigliata in una ‘tortuosa’ e infinita riorganizzazione che ancora non riesce a trovare la giusta quadra con un notevole ritardo e caos delle istruttorie e delle Misure del PSR: Tutto ciò sta determinando un forte ritardo sull’avanzamento della spesa pubblica attribuita all’Abruzzo “- è questo il commento critico espresso dall’ex assessore regionale all’Agricoltura, il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo. “Una riorganizzazione della struttura delle Politiche agricole che risulta essere un vero e proprio pasticcio che sta mandando in tilt e ingolfando tutti gli uffici decentrati (Sipa e Caa) ubicati sul territorio regionale. Questo è quanto si evince dalla nuova ristrutturazione varata qualche giorno fa, per la seconda volta in pochi mesi, che provocherà una mobilità abnorme di personale, paralisi degli uffici e servizi stravolti nelle proprie funzioni. All’inizio della legislatura il presidente D’Alfonso aveva annunciato una vera e propria rivoluzione innovativa nella sua organizzazione dipartimentale e nello specifico l’accorpamento del settore Agricolo a quello dello Sviluppo Economico. Oggi, dopo mesi di spot, c’è un’altra delibera di riorganizzazione con una totale inversione di marcia sulle precedenti decisioni e scorporando di nuovo i due Settori. È evidente che tutto questo pasticcio ha solo causato una notevole disorganizzazione e, soprattutto, un forte ritardo nell’avanzamento della spesa da realizzare, rischiando per questa annualità il disimpegno di parte di risorse per il mondo rurale. Infatti analizzando la tabella di Monitoraggio della Rete Rurale sull’avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta al 30 aprile 2015 si evince chiaramente come ad oggi siamo la penultima regione, davanti solo alla Basilicata, in termini di capacità e avanzamento della spesa dei fondi. Mi preme sottolineare come alla fine di aprile del 2014, al termine del mio mandato di assessore alle Politiche agricole, la spesa da realizzare per evitare il disimpegno automatico si attestava al 13,51%. Oggi invece, dopo esattamente un anno, il mondo rurale abruzzese per evitare il disimpegno dei fondi Feasr deve ancora spendere il 22,70%. Una cifra quasi raddoppiata in termini percentuali nonostante l’attuale assessore alle Politiche agricole abbia scelto di destinare ben 25 milioni di euro alla Banda larga. Provvedimento che avevo sconsigliato, motivato proprio dal rischio del disimpegno, sul quale avevo sollevato più di qualche dubbio poiché si sono tolti consistenti finanziamenti agli agricoltori e alle imprese mentre molti attendevano segnali concreti riguardo ad esempio quei fascicoli bloccati sulle scrivanie degli uffici Sipa di Chieti e L’Aquila. Pertanto auspico che la Regione non sprechi altro tempo prezioso in questa deludente riorganizzazione e, soprattutto, non faccia perdere alle nostre aziende la posizione e il ruolo acquisito in questi anni nel comparto agricolo e si proceda da subito nel dare risposte immediate e risorse agli agricoltori abruzzesi” – ha concluso Febbo.

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