Alessandrini fa festa pensando alle casse vuote

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AlessandriniUn ultimo appuntamento pubblico in piazza, ma questa volta non c’é da convincere nessuno, perchè il consenso necessario per diventare il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini lo ha già ottenuto, non abbastanza al primo turno, schiacciante al secondo, quello del ballottaggio. E cosi’ ieri pomeriggio tra citazioni dotte, da Gaetano Scirea a Norberto Bobbio ed il sostegno mai mancato dei suoi, per cosi dire, superiori, il sottosegretario di Stato Legnini ed il presidente della Regione D’Alfonso, Alessandrini ha voluto ringraziare per un’ultima volta i pescaresi che gli hanno dato fiducia, ben sapendo che da lunedì si comincerà a fare davvero sul serio. Una nuova città in una nuova Regione, recitava un manifesto ieri in Piazza Salotto, ed in questo stretto legame, reduce dal discorso d’insediamento a Palazzo dell’Emiciclo, Luciano D’Alfonso ha annunciato un primo ed immediato impegno, quello di abbattere i manufatti dell’ex Cofa, da martedì saranno avviate le pratiche. Il primo impegno del nuovo sindaco, invece, sarà quello di affrontare di petto il problema della liquidità. La relazione dei revisori dei conti giunta proprio ieri appare inquietante: non c’é, come temuto, un buco di bilancio, ma mancano all’appello qualcosa come 25 milioni di euro. La Ragioneria ha anche chiarito i motivi: mancato gettito di alcune tasse locali ed il forte ritardo del pagamento dei rimborsi, da parte del Ministero della Giustizia, per le spese anticipate dal Comune per la manutenzione del Palazzo del Tribunale. Sulle tasse locali il problema é ormai noto da diversi mesi, da quando la Tares, vecchia tassa sui rifiuti, ha portato in cassa solo 15 dei 22 milioni previsti. Ci sono poi le nuove tasse, quelle che compongono il cosiddetto Iuc (Imposta Unica Comunale), il cui regolamento doveva essere approvato entro lo scorso 23 maggio. Nonostante il sindaco uscente Mascia abbia per tre volte portato il provvedimento in Consiglio Comunale, la maggioranza non ha mai avuto i numeri per approvarlo e così la Tasi che doveva essere pagata entro il 16 giugno, slitterà ad ottobre, prima rata e seconda rata a dicembre, obbligato slittamento anche per la Tari (la nuova tassa sui rifiuti), solo quella avrebbe garantito un incasso di circa 14 milioni di euro.

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