L’Italia non deve restituire i 350 milioni di euro stanziati dal Fondo di solidarietà europeo per il terremoto a L’Aquila.
La Commissione europea, rispondendo ad un’interrogazione dell’eurodeputato di Forza Italia Crescenzio Rivellini, ha smentito la relazione dell’euro parlamentare danese Sondergaard in relazione alle contestazioni sulla realizzazione dei 4500 alloggi antisismici del progetto Case.
La Commissione non ravvisa pertanto nessun motivo giuridico per cui l’Italia dovrebbe restituire eventuali importi dell’aiuto del Fondo di solidarietà per il terremoto in Abruzzo”, ha spiegato il relatore del dossier sisma al Parlamento Europeo.
“Quanto scrive la Commissione conferma, senza ombra di dubbio, quanto da me già sostenuto nei mesi scorsi – commenta Rivellini – la relazione Sondergaard ha solo tentato di infangare l’Italia. E tutto ciò è avvenuto proprio quando, su proposta delle istituzioni locali abruzzesi, abbiamo intrapreso un percorso per escludere dai limiti del patto di stabilità la città dell’Aquila per gli investimenti legati alla ricostruzione. Per fortuna le mistificazioni del dossier Sondergaard sono state smascherate e l’Italia vede giustamente riconoscersi dall’Ue il rispetto che merita avendo fatto bene il proprio lavoro”. Nella relazione, il parlamentare danese sosteneva che “ogni appartamento è costato il 158% in più del valore di mercato, il 42% degli edifici è stato realizzato con i soldi dei contribuenti europei e non dal governo italiano”.
La battaglia fondamentale con l’Unione europea, resta ora quella delle regole per il superamento del patto di stabilità, ciò che consentirebbe all’Italia di avviare gli investimenti per la ricostruzione nel cratere sismico. Un tema che riguarda non solo L’Aquila ma l’intero Paese e la crisi economica che lo attraversa da anni.

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