Sono 3mila l’anno i nuovi casi di Alzheimer diagnosticati in Abruzzo, regione nella quale la patologia cronico-degenerativa colpisce 13mila anziani, attorno al 4,4% della popolazione geriatrica. I dati, resi noti dall’Associazione Alzheimer Uniti Abruzzo, sono stati affrontati in un incontro presso la sede del Consiglio Regionale a Pescara, soprattutto con l’approccio sociale alla malattia, che irrompe non solo nelle vite delle persone colpite, ma su quella di un’intera famiglia.
C’è necessità –ha spiegato il Presidente dell’Alzheimer UNITI Abruzzo, il geriatra Carlo D’Angelo- di creare sul territorio una rete di cui fanno parte più figure professionali, per realizzare su scala territoriale un centro di ascolto, l’assistenza domiciliare, delle RSA con Nuclei Alzheimer, ma soprattutto dei centri diurni semiresidenziali dove il paziente possa essere gestito durante le ore del giorno per dare sollievo alla famiglia, permettere l’attività lavorativa dei congiunti e uscire fuori dal fenomeno del badantato, spesso attuato senza conoscenze mediche o scientifiche.
E a tal proposito a Pescara – ha annunciato l’assessore comunale alle politiche sociali Giuliano Diodati – si sta lavorando sull’ipotesi di realizzare uno spazio a destinazione sociale per l’Alzheimer, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della struttura Ex Onmi in Via del Circuito, già sede del comando dei Vigili Urbani.
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