Il cosiddetto “trenino” di Via Rubicone ed il palazzo di sei piano in Via Cesano, ottanta famiglie costrette da 30 anni ormai, da quando gli edifici popolari sono stati costruiti, a vivere sotto una cappa mortale, i tetti in eternit. Già dal ’92 quando l’amianto é diventato fuori legge in questo Paese, proteste, petizioni e varie iniziative per sollecitare l’Ater a prendere provvedimenti. Ma nulla, anzi se qualcosa é stato fatto é per la libera intraprendenza di alcuni condomini che hanno provveduto di tasca propria. I residenti tornano a far sentire la propria voce ed il presidente della Circoscrizione Portanuova Piernicola Teodoro torna ad incalzare l’Ater affinchè cerchi di risolvere la questione: “Così come é già stato fatto in altre zone popolari grazie ai progetti Urban, é necessario dar vita ad una totale riqualificazione in quella zona – precisa Teodoro – sono in costante contatto con i tecnici Ater e so che l’idea é quella di operare un totale smantellamento, ma il problema, come al solito, é di natura economica, le risorse sono quelle che sono per cui si spera a breve di poter attingere a finanziamenti regionali.” Intanto il responsabile della manutenzione Ater Carmine Morelli cerca di tenere botta: “Morelli mi ha assicurato, ma ho anche verificato di persona – prosegue Teodoro – che alla luce delle periodiche analisi effettuate da Arta ed Asl l’emissione di micropolveri di amianto é ancora ai livelli minimi per cui non c’é nessun pericolo, ma é chiaro che se la situazione dovesse peggiorare allora bisognerà intervenire con tempestiva urgenza.”
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