Analisi Confindustria allarmante per la nostra economia

Carissimo Direttore,

l’analisi pubblicata oggi da Confindustria sullo stato dell’economia abruzzese è l’ennesimo grido di dolore delle imprese, che sono state lasciate sole di fronte ad una contrazione della domanda interna, dell’export e dei fatturati che ha fatto piombare l’Abruzzo ai livelli macroeconomici di due generazioni fa.
Per quanto la crisi sia globale e nazionale, l’Abruzzo sta pagando un prezzo altissimo perché qui è mancata e continua a mancare del tutto una traccia di politica industriale”.
 “L’Abruzzo industriale si va desertificando e sbaglia chi pensa che siano solo le aziende della ‘old economy’ ad essere a rischio.

Di fronte a questa congiuntura ed all’immobilismo del governo regionale, dobbiamo essere pronti ad altri indicatori negativi, con il timore di un ulteriore calo dell’occupazione, a fronte dei 552 mila di soli 12 anni fa.
La verità è che l’Abruzzo sta soffrendo più di altre regioni, e che il divario competitivo sulla fascia adriatica sta tornando pericolosamente a crescere a tutto svantaggio della nostra regione.

L’Abruzzo ha bisogno di una inversione di marcia radicale, con un progetto di sviluppo che sappia valorizzare chi sceglie di restare e investire in questa regione. Alcune risorse non vengono ancora erogate come sull’Automotive, non viene esercitato alcun ruolo sulla programmazione dei prossimi fondi europei, come dimostra l’assenza del governo regionale sulla Macroregione Adriatica, e manca una politica industriale, manca un protagonismo e un accenno di relazioni industriali come tanti casi – dalla Micron all’ Atr – dimostrano.
Il problema è che chi governa l’Abruzzo, al di la dei conti, non ha idee”.

Silvio Paolucci – Segretario Regionale P.D.

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