Ancora una assoluzione per D’Alfonso

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dalfonsolucianoL’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso è stato assolto in Appello dalla condanna a quattro mesi di reclusione per il reato di abuso patrimoniale, inflittagli in primo grado dal Tribunale collegiale di Pescara nell’ambito dell’inchiesta del PM Gennaro Varone sull’assunzione del suo ex braccio destro Guido Dezio a dirigente comunale. Nell’ambito della stessa vicenda, Dezio era stato dapprima condannato con rito abbreviato a quattro anni di reclusione per falso, e poi assolto in appello. Coinvolti inizialmente nell’inchiesta anche i tre componenti della commissione del concorso, tutti poi assolti con formula piena dal giudice per le udienze preliminari. I tre erano stati accusati di concorso in abuso d’ufficio con l’ex primo cittadino, per violazione della normativa che disciplina l’accesso alla dirigenza presso le pubbliche amministrazioni. D’Alfonso si era appellato anche per i capi di imputazione rispetto ai quali era intervenuta la prescrizione, ottenendo dalla Corte d’Appello anche in questo caso un verdetto di completa assoluzione.

IL PD DI PESCARA: “RESTITUITA L’IMMAGINE ANCHE AGLI ELETTORI”
“L’assoluzione odierna di Luciano D’Alfonso restituisce, ormai senza alcun dubbio ulteriore tutta la dignità allo straordinario percorso amministrativo del primo e del secondo governo D’Alfonso, al quale tanti di noi hanno partecipato con entusiasmo e amore per la citta”, così in una nota il capogruppo Pd al Comune di Pescara Moreno di Pietrantonio. A sua volta il consigliere Pd Enzo Delvecchio spiega che è stato “Un calvario personale di D’Alfonso ma anche di quella compagine politica che insieme a lui aveva cercato di dare un nuovo volto alla Città di Pescara addormentata da amministrazioni di centrodestra come quella di oggi”. “Gli avversari politici che non erano riusciti a scalzarlo con libere e democratiche elezioni hanno tentato la carta del dileggio e della denuncia, soprattutto in forma anonima, che hanno condotta la magistratura inquirente ad interessarsi e leggere l’operato di quella amministrazione – prosegue Delvecchio – Una lettura preceduta da provvedimenti giudiziari che hanno disarcionato una legittima compagine politica e che hanno consegnato alla Città qualche perplessità che ha consentito all’Avv. Luigi Albore Mascia, sconfitto appena 8 mesi prima con un distacco di quasi 25 punti, di incassare una elezione a Sindaco in un clima tutt’altro che sereno. Al termine di quelle letture viene restituita alla Città di Pescara, a D’Alfonso, alle decine di migliaia di cittadini che lo hanno votato e rivotato e fatto vincere in ogni occasione ed alla sua amministrazione la verità. Una verità che assolve senza più ombre le persone ma restituisce anche l’immagine di una amministrazione nata nell’interesse della collettività e che mai è venuta meno a quell’accordo preso con i cittadini al momento del voto. Oggi il rammarico di tutti per quello che sarebbe potuta essere Pescara e di come oggi è”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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