video » Anno giudiziario, Schirò “non denigrare le sentenze”

annogiudiziario“Le sentenze possono essere criticate, ma non è consentito che vengano denigrate”. E’ quanto detto dal presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Stefano Schirò nella relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto abruzzese, presentata nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2013. “Mi limito ad osservare – ha spiegato il magistrato nella sua relazione – che le critiche, anche aspre, alle sentenze sono ovviamente lecite ma devono rispettare la dignità e il rilievo costituzionale della funzione giurisdizionale senza trasformarsi in una consentita denigrazione”. Nello scorso anno all’Aquila ci sono state alcune sentenze che hanno riguardato il sisma del 2009, tra le quali quella di condanna a sei anni di reclusione dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi, per avere fornito false rassicurazioni agli aquilani al termine della riunione del 31 marzo 2009.
“Non e’ piu’ possibile continuare ad assistere con rassegnazione alla devastazione di un contesto urbano di immenso valore storico, artistico e culturale che e’ fonte giorno dopo giorno di continua ed interrotta mortificazione della qualita’ della vita, delle relazioni sociali e del regolare e proficuo svolgimento delle quotidiane attivita’ pubbliche e private”, ha aggiunto Schirò. “Occorre reagire – ha proseguito – non tanto con strepiti, denunce e polemiche quanto soprattutto con quotidiana fattiva e regolare operosita’ ognuno nel proprio settore di competenza, perche’ gli esempi nobili, le prassi virtuose, le iniziative concrete, messi insieme in una sorta di confronto e di emulazione virtuali, costituiscano un ponte ideale che avvii e indirizzi la citta’ dell’Aquila e i suoi abitanti verso quel futuro migliore fatto del ripristino di ordinarie condizioni di serena e abituale socialita’ che esiste e che tutti gli abitanti di questa citta’ hanno ormai sacrosanto diritto di veder realizzato in tempi ragionevoli”. Per Schiro’, “c’e’ bisogno oggi di fattiva normalita’, sorretta da iniziative concrete e proficua collaborazione che prenda il posto di rassegnata precarieta’ e sfiduciata provvisorieta’, nella consapevolezza pero’ che la ripresa della citta’ dell’Aquila, se costituisce ancora una non risolta questione di rilievo nazionale, e’ un problema che caratterizza e condiziona la vita dell’Abruzzo intero e che nelle volonta’ nelle energie e nelle risorse dell’Abruzzo intero deve principalmente trovare la sua soluzione”. Infatti, rileva il presidente della Corte d’appello del capoluogo abruzzese, “e’ inevitabile che la sfiducia e lo sconforto di tanti dipendenti dell’Amministrazione residenti all’Aquila, che ancora patiscono disagio e affrontano sacrifici per i dissesti del post-terremoto, abbiano ricadute psicologiche e morali anche sulle condizioni e sulle modalita’ dell’attivita’ lavorativa” ed e’ quindi “interesse e impegno dell’Amministrazione della giustizia adoperarsi per favorire il sollecito e non piu’ procastinabile ripristino di condizioni ambientali e sociali di tutti questi dipendenti. E’ la stessa funzionalita’ dell’Amministrazione della giustizia a essere condizionata – ha concluso – e compromessa dalle ancora fortemente disagiate condizioni logistiche in cui versano gli uffici giudiziari di primo grado e il Tribunale di Sorveglianza, ubicati, da dopo il terremoto, nei locali di una ex caserma della Guardia di Finanza in localita’ Bazzano”.

MENO PROCESSI ARRETRATI
“Nonostante le difficolta’ non solo materiali ma anche psicologiche derivante il terremoto del 2009, l’attivita’ giudiziaria e giurisdizionale ha ripreso progressivamente cadenze lavorative abituali, consentendo di raggiungere anche nel 2012, negli uffici aquilani, incrementi di produttivita’ e comunque erosione di arretrato sia nel settore civile che in quello penale”. Lo ha detto nel corso dell’apertura dell’Anno giudiziario, il Presidente della Corte di Appello dell’Aquila, Stefano Schiro’. Il magistrato nella sua relazione sull’andamento della gisutizia in Abruzzo, ha dedicato un capitolo sulla “Situazione dopo il terremoto del 2009”.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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