Sono giunti poco prima delle 10.00 in Tribunale a Pescara due dei tre indagati nell’ambito dell’operazione “Aquila Nera” per l’interrogatorio di garanzia per rogatoria dal Tribunale dell’Aquila. Tra questi il capo indiscusso, secondo l’accusa, del gruppo eversivo “Avanguardia Ordinovista”, l’ex carabiniere Stefano Manni, rinchiuso in carcere dallo scorso 22 dicembre a Pescara. L’uomo difeso ufficialmente dall’avvocato Mauro Gionni, lo stesso della famiglia Rea nel processo a carico di Parolisi, rappresentato oggi dal collega Nicola Montani, si é avvalso della facoltà di non rispondere, esattamente come la sua compagna, Marina Pellati, ascoltata ieri al Carcere di Castrogno. Sarà il suo legale, al ritorno dagli Stati Uniti, a stabilire l’eventuale richiesta di revoca o sostituzione delle misure cautelari. L’altro indagato, Franco Montanaro, residente a Roccamorice, ha respinto al cospetto del Gip Nicola Colantonio e del PM Antonietta Picardi, tutte le accuse a suo carico: “E’ completamente estraneo ai fatti contestati – si é limitato a dire il suo legale Gabriele Torello all’uscita dall’aula. E’ arrivato poco prima delle 11.30, invece, l’altro indagato, Emanuele Pandolfina che questa mattina, poco prima di recarsi in tribunale, ha accusato un lieve malore ed é stato accompagnato dagli agenti della Polizia Penitenziaria in ospedale per accertamenti. Il suo avvocato Antonio Di Blasio: “Con questa organizzazione condivideva soltanto le idee di destra e su facebook commentava alcune considerazioni o cliccava il classico “mi piace”, ma mai si sarebbe immaginato di avere a che fare con un gruppo eversivo, anche sull’episodio, dalle intercettazioni, su come reperire facilmente delle armi, si é limitato a dare dei consigli oltre, per altro, le sue capacità, ma non aveva assolutamente idea delle intenzioni criminose del gruppo.” Per lui l’avvocato ha richiesta la sostituzione della misura cautelare dal carcere ai domiciliari. La palla ora al Gip de L’Aquila che dovrà esprimersi verosimilmente non prima delle festività natalizie.