Nel notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari alle maestre dell’Asilo “Cip & Ciop” de L’Aquila, con la relativa richiesta da parte della Procura della Repubblica di rinvio a giudizio per i reati in concorso di maltrattamento ai danni di minori, la Polizia di Stato, in un Comunicato Stampa, rende noto che nel registro degli indagati é stato iscritto anche il nome della direttrice, secondo l’ex articolo 40 del Codice Penale, in quanto “titolare della struttura convenzionata con il Comune de L’Aquila, malgrado le ripetute segnalazioni dei genitori dei minori circa le carenze igieniche ed assistenziali e circa le azioni improprie e dannose delle assistenti, ometteva di attivarsi al fine d’impedire il verificarsi delle condotte poste in essere dalle educatrici nei confronti dei bambini.” Fondamentale – come si legge nella nota della Questura – il contributo collaborativo e testimoniale dei genitori dei bambini, che sentiti tutti come testimoni e parti offese, hanno aperto nuovi scenari e confermato quelli già investigativamente acquisiti. In sostanza la maggior parte dei genitori ha di fatto confermato quanto denunciato dalle eductarici tirocinanti. Le condotte omissive della Direttrice – si legge ancora nella nota – già sottolineate dagli accertamenti della Squadra Mobile, sono state confermate da molti genitori che, in occasioni e circostanze diverse, le avevano rivolto specifiche lamentele, chiedendole anche una riunione per discutere alcuni fatti che sembravano poco chiari. La riunione si era poi tenuta, ma contrariamente a quanto richiesto, furono convocate solo le mamme che si erano lamentate e non tutti i genitori dei bambini iscritti. In quella situazione alcune madri, le cui segnalazioni erano state puntualmente sconfessate dalla direttrice, avevano anche chiesto l’installazione di telecamere, convinte che quei filmati avrebbero convinto anche la stessa direttrice della veridicità delle segnalazioni. La proposta fu ovviamente respinta.