video » Autovelox, verso la revoca e la magistratura indaga

autoveloxSei un’amministrazione comunale, affidi un appalto ad una società che credi pubblica, e ti ritrovi ad avere a che fare con un privato. Ma lo ignori – forse – almeno fino a che la curiosità di un consigliere comunale dell’opposizione non te lo fa notare. Cosa fatta capo ha: quell’appalto, relativo alla fornitura delle famigerate macchinette autovelox, sarà presto revocato. Il dirigente del settore mobilità del comune di Pescara ha firmato ieri la lettera per l’avvio della procedura. L’appalto è finito fuori strada dopo che ci si è resi conto che la società con la quale il comune aveva siglato l’accordo, la Pescara Sicurezza e Mobilità s.r.l., all’epoca di proprietà dell’Aci di Foggia, risulta ceduta ad un privato. Una svista? Forse, fatto sta che il consigliere comunale Blasioli era arrivato a chiedere le dimissioni dell’intera giunta Mascia, sindaco compreso. Ieri la notizia dell’avvio della procedura di revoca, alla quale oggi se ne aggiunge un’altra: la magistratura avrebbe deciso di fare chiarezza e di vedere le carte; la documentazione sarebbe stata già richiesta al dirigente che firmò quella determina sospetta, Fabrizio Trisi. “Apprendo con piacere – commenta Blasioli – che il dirigente Trisi abbia revocato il contratto con la Pescara Sicurezza e Mobilità Srl, ma questo non cancella quanto accaduto e le responsabilità politiche di questo scempio. Al di là del fatto che nella determina Trisi dichiarava di aver scelto la Pescara Sicurezza e Mobilità srl per la sua esperienza, mentre si era costituita solo sei giorni prima della firma della convenzione, non si può dimenticare che ci sono dei documenti, che io possiedo, in particolare delle mail scambiate tra Trisi e l’Aci di Foggia, che dimostrano che la delibera di giunta del 22 febbraio 2013 era preordinata all’individuazione proprio di quella ditta. Nelle mail il dirigente invitava quella società a costituire un suo braccio operativo, sempre pubblico, a cui poter concedere un affidamento diretto. Le responsabilità politiche sono evidenti e l’assessore Fiorilli non può pensare di cavarsela semplicemente revocando il contratto. Chi può credere che Trisi abbia agito da solo, senza interpellare la giunta, sottoscrivendo un accordo da quasi 10 milioni di euro?”


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