Avezzano: prostitute da Santo Domingo, 3 arresti

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prostituzione1Tre arresti, una quarta persona ancora ricercata. I carabinieri di Avezzano da questa mattina impegnati nell’esecuzione di misure cautelari nei confronti dei componenti di un’organizzazione dedita al traffico e sfruttamento della prostituzione da Santo Domingo. Sette le ragazze coinvolte, tra gli arrestati anche una donna di Pescara.
Gli arrestati, domiciliati ad Avezzano, sono tre extracomunitari tra i 29 e i 33 anni, originari di Santo Domingo, appartenenti a una stessa famiglia.
Le misure cautelari sono state emesse dal gip Paolo Andrea Taviano, su richiesta del pm della Procura della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco.
L’operazione, cui hanno preso parte quasi 30 militari con una decina di autovetture, ha coronato un’indagine, avviata nel marzo del 2013, che ha preso spunto da alcuni annunci online pubblicati in siti per “cuori solitari”. In rete la clientela veniva adescata tramite allettanti fotografie di bellissime e disinibite donne di origine sudamericana, disponibili nell’area marsicana.
L’attività investigativa in breve tempo ha portato a ricostruire come tutta l’attività di prostituzione, dall’organizzazione alla gestione fin nei minimi dettagli, venisse condotta da due fratelli, cittadini domenicani residenti ad Avezzano, con ruoli ben delineati e diversificati, supportati da parenti e collaboratori esterni della stessa nazionalità. A tal riguardo è emerso come l’impresa familiare fosse finalizzata allo sfruttamento del meretricio di donne straniere, provenienti per lo più dall’area campana, che venivano fatte prostituire in alcuni appartamenti presenti nel centro marsicano, dove la clientela, previo appuntamento ottenuto tramite il citato sito online, poteva consumare rapporti mercenari in tutta tranquillità, lontano da occhi indiscreti e con il massimo riserbo.
La “famiglia” riusciva inoltre a garantire un frequente turnover, con la massima soddisfazione degli utenti, facendo ruotare le ragazze che venivano alternate con “colleghe” presenti in altre aree geografiche o anche tra i diversi appartamenti dagli stessi gestiti. L’introito del gruppo era assicurato tramite la corresponsione di una quota fissa, prelevata direttamente ed in contanti dal 29enne, riconosciuto come il capo e direttore del servizio, dal ricavato ottenuto dalle ragazze, alle quali veniva garantito il servizio di procacciamento della clientela ed una sorta di protezione da eventuali male intenzionati e/o cattivi pagatori. Appannaggio della famiglia domenicana era anche il necessario supporto logistico, come l’approvvigionamento dei “materiali di consumo” per l’attività nonché il trasporto delle donne da un posto di lavoro all’altro e l’organizzazione degli inserimenti in appartamenti, gestiti da altri sfruttatori.
Le indagini hanno stabilito che in dette “case” l’attività di prostituzione si era protratta nel tempo e con svariate persone, ricostruita tramite uno schema tipico nel tenore degli annunci dove compariva sempre la stessa utenza cellulare, per i contatti, nella disponibilità degli organizzatori. Oltre all’arresto degli stranieri, i Carabinieri di Avezzano hanno sottratto dalla disponibilità dell’intraprendente famiglia due appartamenti, siti nelle zone centrali di Avezzano che, su disposizione del gip, sono stati sottoposti a sequestro preventivo. L’attività imprenditoriale dei novelli mercanti del sesso a pagamento è stata interrotta bruscamente con l’ingresso nel carcere di Avezzano.

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