Bellante dice NO agli idrocarburi

BellanteBellante dice no alla ricerca di idrocarburi e invita gli altri Comuni interessati ad una alleanza contro “aggressioni al territorio decise sopra le nostre teste”. Questo il senso di un comunicato – stampa diffuso oggi dal sindaco del comune teramano, Mario Di Pietro, che aggiunge : “Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato le compagnie Gas Plus Italiana, Medoilgas e Petrorep Italia a ricercare idrocarburi liquidi e gassosi anche nel territorio di Bellante.
Sono troppi gli elementi inquietanti che contrassegnano i progetti di ricerca degli idrocarburi, liquidi e gassosi, che purtroppo stanno facendo breccia in tutto l’Abruzzo.
Leggi nazionali che favoriscono società private a discapito di beni pubblici demaniali patrimonio della comunità, come il suolo, il sottosuolo e l’acqua; sudditanze politiche e amministrative delle Regioni; la completa esclusione sia degli enti locali che dei cittadini rispetto a decisioni che incidono profondamente sulla vita, presente e futura, di intere comunità.
La nostra amministrazione si sta già attivando per un confronto con le altre amministrazioni locali coinvolte in questo progetto scellerato, ma intanto è necessario ed urgente far sentire la nostra voce con un deciso “non ci stiamo”.
Il testo del provvedimento, purtroppo, non lascia dubbi: “… è accordato per anni sei, a decorrere dalla data del presente decreto, il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, convenzionalmente denominato Colle dei Nidi, in territorio delle provincie di Teramo ed Ascoli Piceno”. Sei anni sono un tempo infinito che ipoteca i nostri progetti di sviluppo, tutti legati alla sostenibilità, alla difesa del territorio, alla valorizzazione dell’ambiente e del nostro patrimonio storico e culturale. Il processo normativo e amministrativo con il quale si arriva a queste autorizzazioni, che nega la giusta informazione e la necessaria condivisione con le popolazioni, non fa altro che aumentare dubbi e perplessità, alimenta inevitabili paure e timori e certo non favorisce nessun progetto di sviluppo perché, in una conflittualità senza fine, come ormai testimoniano i molti casi che si stanno susseguendo in Italia, ci si paralizza in uno scontro che non è utile né al Paese né tantomeno ai cittadini.
E’ arrivato il momento di fare delle scelte: se vogliamo mantenere e valorizzare come risorsa per lo sviluppo economico del nostro territorio la nostra vocazione turistica, non possiamo accettare decisioni che arrivano dall’alto e travolgono le scelte che in questi anni faticosamente come amministrazioni, in nome di una chiara volontà popolare, abbiamo portato avanti.
Nei prossimi giorni sceglieremo in quale modo contrastare questa aggressione al nostro territorio, valutando attentamente gli strumenti, anche legali, che ci possono sostenere in questa battaglia”.

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