Bilancio Caritas: I nuovi poveri? Giovani ed italiani

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bilancio socialeBilancio sociale della Fondazione Caritas e Rapporto povertà e famiglia: due preziosi indicatori per capire dove si concentrano le principali sofferenze e come si deve intervenire. Quello che balza principalmente agli occhi é forse il più sorprendente dei dati; a Pescara, in controtendenza rispetto al dato nazionale, le persone che hanno più bisogno sono giovani coppie italiane e non straniere: “Sicuramente é questo un dato che fa riflettere – sottolinea Walter Nanni sociologo Caritas che ha curato il rapporto povertà e famiglia – su 234 famiglie prese in carico negli ultimi otto mesi, nell’ambito di questo progetto, ci siamo accorti che a bussare alla porta della Caritas non sono più tanto gli immigrati o i senza fissa dimora, ma giovani con età inferiore ai 45 anni, disoccupati o anche separati che hanno necessità di beni e servizi materiali, per il 44,6%; sussidi economici per il 26,2% e lavoro per il 24,7%.” C’é poi il cosiddetto “Neet” acronimo inglese che si riferisce a quei giovani tra i 15 ed i 34 anni che non cercano più lavoro, non studiano e non seguono percorsi formativi, quindi completamente sfiduciato: “I probabili Neet a Pescara, intercettati dalla Caritas, sono 305 ovvero il 20% dell’utenza complessiva e tra questi la maggior parte sono donne.” Dati, dunque, che fanno riflettere ma che soprattutto devono far riflettere la politica: “La politica deve guardare alle priorità – sottolinea Don Marco Pagniello direttore della Caritas – mentre al contrario continuano a scarseggiare i fondi per il sociale e si fatica ad individuare politiche attive che possano venire incontro a queste drammatiche esigenze.”

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