Bimbo soffocato da padre: da domani perito Ariatti al lavoro

Rolli Roseto

foto 12Inizierà domani 1 agosto (i termini stabiliti sono di 90 giorni), il lavoro del perito nominato dal Tribunale Renato Ariatti, che dovrà determinare la capacità intendere e di volere, la pericolosità sociale e la capacità a stare nel processo di Massimo Maravalle, l’operatore informatico di 47 anni, da anni sotto cure psichiatriche per un grave disturbo, che ha soffocato lo scorso 18 luglio nel sonno il figlio adottivo di 5 anni, Maxim, di origini russe, arrivato in Italia quando aveva due anni e mezzo. Il professionista bolognese, che ha ricevuto dal Gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, l’incarico peritale, tra gli altri casi, si è occupato in passato anche di Cogne e dalle perizia su Annamaria Franzoni e Bernardo Provenzano. La difesa di Maravalle, rappresentata dagli avvocati Alfredo Forcillo e Giuliano Milia, ha nominato come consulente Marilisa Amorosi, responsabile del Centro di salute Mentale di Pescara, la stessa che analizzò il “bombarolo” Roberto Di Sante, condannato poi a 5 anni, invece dei 12 chiesti dalla Procura. Per la potestà genitoriale del piccolo Maxim, la madre Patrizia Silvestri si avvarrà invece della consulenza dell’anatomopatologo Ildo Polidoro. Come ha spiegato l’avvocato Forcillo “si tratta di un inizio formale che vedrà la presa di contatti tra il perito Ariatti e i due consulenti. Successivamente si stabilirà quando procedere con l’audizione e la visita in carcere del mio assistito. Ufficialmente – ha spiegato l’avvocato di Massimo Maravalle – l’inizio della perizia avverrà nell’ambulatorio del professor Ariatti a Bologna”. Fra i primi atti, è prevista la richiesta e l’acquisizione di fascicoli e cartelle cliniche di Maravalle. Non è escluso che nei prossimi giorni anche il Pm, Andrea Papalia decida di nominare un suo consulente. Nei prossimi giorni Ariatti visiterà nella casa circondariale di S. Donato Massimo Maravalle e dunque inizierà ad analizzare le condizioni psichiche dell’uomo che, come da lui stesso dichiarato nel corso dell’interrogatorio, aveva sospeso autonomamente le cure quattro giorni prima l’omicidio del figlio. La perizia sarà discussa nel corso dell’incidente probatorio che si terrà il 25 novembre alle 15 nel Tribunale di Pescara, e quel giorno si saprà probabilmente se quel papà così affettuoso, trasformatosi improvvisamente nell’assassino del figlio adottivo, fosse in preda a quei deliri che, come ha detto agli inquirenti, lo avevano spinto a credere che qualcuno complottasse contro il piccolo Maxim e che volesse torturarlo. L’uomo, come da lui ammesso, aveva pensato anche di uccidere la moglie, l’avvocato pescarese Patrizia Silvestri, mettendogli la testa dentro una busta di plastica. Parallelamente prosegue l’inchiesta coordinata dal Pm Andrea Papalia per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda. Nel mirino degli inquirenti della Squadra Mobile della Questura di Pescara è finita la pratica di adozione di Maxim. Dai documenti, già in mano alla polizia, non è emersa alcuna traccia sui disturbi di Massimo Maravalle. Gli inquirenti hanno anche ricevuto la pratica di adozione russa in cui è risultato lo stato di quasi abbandono in patria del piccolo Maxim che era finito in orfanotrofio, prima di venire due anni e mezzo fa in Italia. Una inchiesta è stata aperta anche dalla Procura russa.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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