Un patteggiamento e due rinvii a giudizio. Si chiude in breve tempo l’inchiesta sull’attentato simulato a Raffaele Bonanni, ex segretario nazionale della Cisl, e che vede imputati Davide Nunziato, 32 anni di Francavilla, la sua compagna Valeria Di Stefano 30 anni e Donato Colasante, 21 anni di Guardiagrele. Tra questi la Di Stefano ha patteggiato 2 anni, mentre Nunziato e Colasante dovranno presentarsi davanti al giudice il prossimo 17 febbraio, così come stabilito dal Gip della Procura de L’Aquila Romano Gargarella, su richiesta del Pm Antonietta Picardi. La vicenda risale allo scorso marzo, il tutto partì da una segnalazione telefonica al 112, fatta dallo stesso Nunziato, in cui si avvisava della presenza di un ordigno sotto l’abitazione di Francavilla di Bonanni. All’arrivo i carabinieri trovarono in una busta di cellophane un contenitore di plastica e bulloni in ferro avvolti da carta stagnola dal quale fuoriuscivano dei fili elettrici legati all’involucro con del nastro isolante. Si trattava, come recita l’ordinanza, di una simulazione di ordigno, inoffensivo ma comunque intimidatorio, quanto basta per tenere in piedi l’accusa di minaccia con finalità di eversione dell’ordine democratico. Nunziato dovrà rispondere anche di procurato allarme, per la telefonata al 112, e detenzione di armi, in concorso con la moglie, sequestrate la scorsa estate dagli uomini della Mobile di Chieti: Una Smith&Wesson marca Beretta, un revolver Colt Cobra 38 special, un fucile calibro 12 Beretta, 78 cartucce calibro 40 e altre 12 cartucce calibro 12 marca Winchester. Per quanto riguarda la posizione di Donato Colasante, su di lui pesano accuse ulteriori, non relative all’inchiesta in oggetto, estorsione, minacce, ricatti e perfino prostituzione per aver cercato di costringere una minorenne di Guardiagrele a prostituirsi per lui, ma su questi episodi sono ancora in corso accertamenti.