Box del sesso o Lovely Park? Comunque la si voglia chiamare, l’idea di riservare aree attrezzate o di riaprire le case chiuse, magari passando per un referendum abrogativo della vecchia Legge Merlin, per togliere dalla strada le prostitute, sta scatenando un aspro dibattito non solo in Abruzzo, ma anche a livello nazionale tanto da lanciare sulle reti mediaset il sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia, il quale, dopo aver visto proprio nel nostro Tg un servizio sulla petizione già avviata da alcuni amministratori del trevigiano per il referendum anti-Merlin, si é fatto lui stesso promotore dell’iniziativa raccogliendo in pochi giorni circa 400 firme. Intanto, forse ispirato dall’intervista della D’Urso al sindaco di Montesilvano, anche il sindaco di Francavilla Antonio Luciani si dice disposto a studiare misure innovative per stroncare il fenomeno che nel territorio di sua competenza riguarda le zone di Pretaro e Viale Alcione. Tornando a Montesilvano, se nove cittadini su dieci sembrano appoggiare l’iniziativa di Di Mattia, contro di lui si abbattono, però, le ire dell’opposizione – il sindaco vuole trasformare questa città in una meta ambita del turismo sessuale – tuona Manola Musa del Pdl – mentre l’ex assessore comunale Vittorio Gervasi rischia di uscire fuori tema, puntando sulla campagna per la contraccezione, legata alla petizione, e rivolgendosi ai giovani dice – la contraccezione più sicura resta la castità. Un fiume di parole in libertà che vanno dal mito della cicogna ai quartieri del sesso di Amsterdam e tra moralisti e progressisti c’é anche chi cita il concetto della “strategia della distrazione” di Noam Chomsky – si dirotta l’opinione pubblica su simili tematiche per tenerla lontana da problematiche molto più serie a Montesilvano come il rischio concreto di una nuova speculazione edilizia, inquinamento e piani particolareggiati. Insomma é il caso di dire che qui si rischia di scambiare lucciole per lanterne.

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