Il Corpo Forestale di Amatrice, nel reatino, dipendente dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del CFS per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è stato impegnato su più fronti in un’attività di controllo del territorio particolarmente intensa, sia all’interno che all’esterno dei confini del Parco. Sono stati individuati diversi responsabili e al loro deferimento alla competente autorità giudiziaria. Partendo dall’area particolarmente protetta del Parco Nazionale e nel cui territorio opera il Comando Stazione di Amatrice, gli uomini della Forestale hanno sorpreso due bracconieri (di 30 e 54 anni, uno residente in Accumoli e uno in provincia di Ascoli Piceno) che sono stati immediatamente deferiti alla competente autorità giudiziaria. Un fucile semiautomatico cal. 12 e relative munizioni (tutte caricate a palla), nonché una carabina cal. 308 winchester, munita di ottica e relative cartucce per tiri di precisione anche a distanza: questo il materiale sequestrato. L’intensificazione dei controlli e la decisione di approfondire il filone dell’attività investigativa ha successivamente condotto a diverse perquisizioni, sia in casolari di campagna che presso alcune abitazioni, allargando l’attività, a seguito di articolate indagini, oltre i confini del Parco, verso Accumoli, Poggio Moiano e Roma. Nel corso di queste perquisizioni, venivano rinvenute armi e munizioni di diverso calibro che, dai controlli effettuati, risultavano non essere state denunciate all’Autorità di Pubblica Sicurezza; cinque fucili, oltre a munizioni caricate a palla sia per fucile che per carabina, ma anche per pistola. La persona ritenuta coinvolta nei fatti accertati, un sessantenne residente nel Comune di Accumoli, e’ stata deferita alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti. Negli stessi giorni gli uomini della Forestale di Amatrice si sono trovati a eseguire diversi controlli e perquisizioni finalizzati anche a perseguire l’uso illegale del veleno a seguito di numerosi casi di avvelenamento di fauna e animali domestici per motivazioni diverse. Mentre si indaga per l’individuazione dei responsabili di una pratica terribile che mette a repentaglio non solo la vita di animali, ma anche la pubblica incolumita’, le aree interessate sono state sottoposte a bonifica attraverso l’intervento del nucleo cinofilo antiveleno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga condotto dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato del CTA di Assergi.
Sii il primo a commentare su "Bracconaggio: la Forestale sequestra armi nel Parco Gran Sasso"