Distinte nella lettura storica dei fatti e nei giudizi politici, più vicine di quanto potrebbe apparire le prime reazioni di Centrodestra e centrosinistra nel sottolineare la necessità di voltare pagina e gestire le politiche sanitarie con maggior trasparenza e a carte scoperte. Solidarietà e vicinanza a Chiodi e Venturoni giunge da Forza Italia, il cui capogruppo regionale Mauro Febbo si dice “Assolutamente esterrefatto. Ricordo a me stesso” – afferma Febbo – “che quando ci insediamo in Regione, nel gennaio del 2009, ci trovammo di fronte una situazione a dir poco drammatica.”Capisco che – aggiunge il capogruppo di Forza Italia – intorno alla Sanita’ e all’azione di governo portata avanti in questi anni ci possano essere stati a piu’ riprese confronti serrati, spesso duri, comunque restiamo oltremodo colpiti da quest’ultima inchiesta. Ribadendo il massimo rispetto per la Magistratura e attendendo che si faccia piena luce sulla vicenda, ribadiamo uguale fiducia nei nostri amici di partito “. Oltre la difesa d’ufficio, c’è anche chi in Forza Italia introduce ulteriori spunti per il futuro. E’ il caso del consigliere regionale Lorenzo Sospiri, che invita “il nuovo governatore D’Alfonso e il nuovo assessore Paolucci a un’analisi delle carte a disposizione della Regione che aiuti a fare chiarezza su eventuali sperequazioni tra i vari soggetti che hanno pagato il conto del risanamento, comprese le case di cura”.

Il nuovo assessore alla Sanità Silvio Paolucci a sua volta parla di “buona politica che deve raccogliere finalmente la sfida della verità, della trasparenza e della concertazione. E’ questo l’impegno che abbiamo preso con gli abruzzesi, e che sarà la base della mia azione sia per la sanità che per il bilancio regionale. Camillo D’Alessandro, all’epoca dei fatti capogruppo del PD in Consiglio regionale vede nelle notizie sulla nuova inchiesta “purtroppo la conferma delle nostre inascoltate denunce di una gestione personalistica delle politiche sanitarie, all’insegna di un finto risanamento. Sono particolarmente colpito “-conclude- “dall’ipotizzata accusa di violenza privata, fatto molto grave, se confermato, per i comportamenti di coloro che fanno politica”.