Burgo, lo stabilimento di Avezzano è carta straccia

burgo avezzanoChe i giornali di carta si leggano sempre meno è un fatto, che pure i libri siano ormai oggetti mutanti dal nome anglofono è un altro fatto, che poi è sempre lo stesso: a furia di insegnare alle macchine come sostituirci, finisce che dell’umanità occupata non ci sia più bisogno. E mentre un robot fa ciò che un tempo avremmo fatto noi, mentre leggiamo i giornali su internet e i libri in ebook, mentre a scuola si va con il kindle e l’Ipad e senza quaderni e penne, vediamo allontanarsi un mondo in via di estinzione, quello della carta. Soppiantata tanto dalla crisi economica che dalla digitalizzazione di qualsiasi cosa, la carta sta per diventare obsoleta, con grande sollievo delle foreste e del legname, ma con infinita pena per gli stabilimenti e gli uomini che la lavorano. Una crisi che le sedi delle cartiere Burgo patiscono da anni in tutta Italia, e che oggi tocca di nuovo l’Abruzzo, dopo la chiusura dello smatellamento di Chieti scalo. Ora, come è avvenuto altrove e come sempre avviene, ci sarà il solito cerimoniale al capezzale del morituro, si susseguiranno riunioni su riunioni, appelli su appelli, finchè questa nuova fine non entrerà nel dna, assimilata come tutte le altre. Salvare la Burgo di Avezzano è possibile? Vale comunque la pena provarci, perchè la chiusura colpisce un territorio già ferito da crisi industriali e licenziamenti. I vertici Burgo hanno motivato la decisione “con le gravi difficoltà economiche della società, che non consentono di effettuare investimenti sullo stabilimento marsicano, da gennaio 2014 destinato alla produzione di tipologie di carta naturale”. Una scelta drammatica per l’assessore regionale alle attività produttive e vicepresidente della giunta regionale, Giovanni Lolli, che fa notare: “La chiusura è stata annunciata nonostante un durissimo accordo sindacale che aveva già ridimensionato il numero dei lavoratori, passati da 300 alle attuali 220 unità”. Intanto ad Avezzano, nella riunione fra sindacati e istituzioni, si mettono a punto strategie e proposte da portare a Roma, sul tavolo ministeriale: una riunione alla quale parteciperà anche lo stesso Giovanni Lolli. 

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