Bussi: assieme alle condanne si chiederà il maxirisarcimento

processo bussi9Nella primavera del 2007, gli uomini del Corpo forestale dello Stato, guidato dell’allora comandante Guido Conti, scoprivano, sepolta nella verdeggiante Valle del fiume Pescara, la discarica abusiva di rifiuti tossici piu’ grande d’Europa, una superficie grande come venti campi di calcio, per un totale di 500 mila tonnellate di rifiuti. E’ la premessa del processo che vede imputate diciannove persone nei confronti delle quali sono giunte le richieste di condanna da parte dell’accusa nel processo in Corte d’Assise a Chieti. L’inchiesta e’ della Procura di Pescara, avviata da Aldo Aceto e guidata in porto dai Pm Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini. Per decenni la discarica di Bussi sarebbe stata destinata a smaltire illegalmente una quantita’ enorme di tonnellate di scarti di lavorazione chimiche ed industriali. In particolare il cloroformio, il tetracloruro di carbonio, l’esacloroetano, il tricloroetilene, triclorobenzeni, metalli pesanti, tanto da essere stata definita una delle piu’ grandi discariche nascoste di sostanze tossiche e pericolose mai trovate. Un disastro ambientale di enorme entita’, il cui danno è stato quantificato dall’avvocatura dello Stato nella cifra monstre di 8 miliardi e mezzo di euro. Assieme alle associazioni ambientaliste sono proprio le istituzioni, a partire dal Ministero, la gran parte delle 27 parti civili nel processo, che a partire dalla udienza di venerdì prossimo affiancheranno le loro richieste di risarcimento a quelle delle pene (fino a 12 anni e 8 mesi) avanzate ieri in aula dai PM nei confronti degli uomini Montedison. C’è -e tornerà in aula- anche la Regione Abruzzo, con il Governatore D’Alfonso. “Sono qui per testimoniare ancora una volta tutto l’interesse ed il coinvolgimento istituzionale dell’Ente Regione ben sapendo che non si tratta di un qualsiasi processo per l’accertamento di una verita qualsiiasi. E’ un processo centrale nella vita della Regione Abruzzo e rigurda un bene irripetibile nella vita degli abruzzesi”, ha detto D’Alfonso. “Tornerò di nuovo dopo – ha detto – perchè voglio rendermi conto di quanto ci sia bisogno della vicinanza delle Istituzioni per concorrere all’accertamento della verità. Personalmente, – ha proseguito – ma anche per quello che rappresento come persona giuridica della Regione, mi sento molto coinvolto dal lavoro serissimo di quest’aula di giustizia. Ho già fornito la mia collaborazione nei confronti di quanti rappresentano qui la posizione della Regione”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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