Alla vigilia dell’udienza di domani in Cassazione che potrebbe determinare l’ennesimo trasferimento di sede del processo sulla megadiscarica della Valpescara, il comitato “Bussiciriguarda” torna a puntualizzare l’aspetto principale dello scandalo: la mancata messa in sicurezza della valle, delle sue acque superficiali e profonde. “Ad oggi il bacino è appena sfiorato da superficialissime azioni di risanamento, la cui responsabilità –spiega il comitato- non si capisce più a chi attribuire, dati gli ultimi passaggi, confusi e inappropriati, che riguardano le competenze del Commissario Goio”. Il riferimento è all’ordinanza-Gabrielli, del settembre 2013, successiva di almeno nove mesi alle disposizioni della spending review del governo Monti che “rottamava” tutti gli stati di emergenza e i relativi commissariamenti, compreso quello della Valpescara. Nove mesi durante i quali –si chiedono le associazioni- gli atti commissariali sono stati ugualmente coperti da una legittimazione di competenze?
Fatto sta che Goio –come si legge nella ordinanza- è uscito dalla porta e rientrato dalla finestra. Grazie a chi? Grazie alla Regione di Chiodi, che avrebbe dovuto subentrare, ma che ha preferito tirarsi indietro, assegnando al commissario, di cui attestava già dal gennaio del 2013 di non poter fare a meno, le stesse competenze (e la stesse indennità) di quando Goio era “a carico” del Governo, con l’obiettivo, nel giro di dodici mesi, di proseguire il suo lavoro e redigere una relazione. Per questo motivo –sulla scorta delle valutazioni sull’efficacia del lavoro di Goio, che per “Bussiciriguarda” sono a dir poco negative- il pool di associazioni chiede proprio al nuovo Presidente della Regione di riprendersi in mano la governance, e assieme ai nuovi e vecchi sindaci della Valpescara di pretendere analisi terze e indipendenti per conoscere lo stato delle acque contaminate dalla discarica Tre Monti, apparentemente ancora in mano alle competenze di Goio, al contrario delle altre aree inquinate che sono, regolarmente, “controllate” dal Ministero dell’Ambiente. La certezza è che già dal prossimo settembre il destino di Goio sarà comunque nelle mani del presidente D’Alfonso.
L’ORDINANZA DI GABRIELLI (SETTEMBRE 2013) – CLICCA QUI
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