PESCARA – I pescaresi che non hanno mai amato il calice di Toyo Ito hanno accolto favorevolmente la decisione del giudice civile che ha autorizzato la rimozione dell’ opera d’arte da piazza Salotto a Pescara , dove è rimasta transennata per più di tre anni. Il giudice civile Marco Bortone ha autorizzato la rimozione dello “Huge wine Glass”, l’opera d’arte ideata dal maestro giapponese Toyo Ito e installata in piazza Salotto dal 14 dicembre 2008, sotto la spinta dell’allora sindaco Luciano D’Alfonso. Un fregio artistico, costato un milione e centomila euro, di cui il 70 per cento messi a disposizione dalla società Lafarge e il 30 per cento dalla Fondazione Pescarabruzzo, di cui Pescara ha potuto godere nel principale salotto cittadino solo per 64 giorni: tanto è durata, prima di collassare. Il “bicchiere di vino” si è trasformato in un informe crepa a causa del cedimento strutturale del materiale plastico che compone l’opera, e da quel giorno è rimasto ingabbiato al centro della piazza principale del capoluogo adriatico. Ora, nell’ambito della causa civile che si è aperta sulla vicenda il giudice ha disposto, su richiesta inoltrata due mesi fa dal comune di Pescara, che il manufatto possa essere spostato altrove. Il trasferimento sara’ a cura della Clax Italia di Pomezia, ditta si è occupata della realizzazione dell’opera d’arte, e a spese del Comune. Le parti interessate concorderanno tempi e luogo della nuova collocazione del “calice”. Il trasferimento avverrà sotto la vigilanza di un consulente tecnico del Tribunale che dovrà controllare tutte le operazioni di rimozione e trasloco. E’ previsto anche un ulteriore rilievo dello stato dell’opera, sia attuale che al momento dello spostamento . Non si conosce ancora il destino del calice : se sarà rimpiazzato da altra opera o se verrà riposizionato dopo un restyling. Il sindaco Luigi Albore Mascia promette tempi brevi per la rimozione del Calice. “Stiamo pensando a una soluzione prossima alla stessa Università, o anche al Tribunale, decisione nella quale, magari coinvolgeremo anche la Facoltà di Architettura dell’Università ‘D’Annunzio’ che in qualche modo, a suo tempo, favorì il contatto tra il maestro Ito e la precedente amministrazione comunale”, spiega il primo cittadino. In alternativa – conclude Mascia – si potrebbe pensare a una rotatoria artistica, come quella a ridosso del nuovo complesso residenziale della Caldora di fronte al nuovo tribunale”.
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