Capistrello: assessore indagato per peculato, i carabinieri gli sequestrano il telefonino

carabinieri 2Un’informazione di garanzia nella quale si ipotizza il reato di peculato è stata notificata all’assessore ai lavori pubblici del comune di Capistrello, Nicolino Di Felice, da parte dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo che hanno provveduto anche a sequestrargli il cellulare del comune che era nella sua disponibilità per ragioni d’ufficio. L’inchiesta avrebbe preso le mosse da un esposto riguardante l’uso del cellulare in dotazione all’assessore che sarebbe stato usato impropriamente per collegamenti dati per un totale di 45 mila euro negli anni 2013-2014. Sulla vicenda l’amministrazione comunale aveva già avviato un’indagine amministrativa interna a fronte di anomale bollette emesse dalla Telecom, relative al traffico dati e voce del cellulare in questione, per un importo complessivo di 68 mila euro. Tale cifra, era comunque lievitata, anche a causa degli interessi di mora che il gestore aveva calcolato per il mancato pagamento dei canoni. Le bollette non erano state pagate, come ha spiegato il sindaco, Antonino Lusi, per il comportamento “inerte e quasi sicuramente non in buona fede” di un impiegato comunale che poi è stato licenziato. Successivamente, tuttavia, su ricorso dell’amministrazione comunale, l’ente gestore della telefonia mobile aveva ridimensionato la cifra di circa 50 mila euro. “Tutta la vicenda – ha dichiarato il sindaco – mi pare una cosa allucinante trattandosi di un assessore che nella sua azione amministrativa ha sempre avuto un comportamento di estrema probità”.

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