Non si può e non si deve fermarsi solo alla divisa, che spesso incute timore e reverenza, facendo dimenticare che, al di là dell’uniforme, ci sono uomini e donne chiamati a rappresentare lo Stato con sacrificio, rinunce e dedizione, tutelando con il loro quotidiano agire altri uomini e altre donne, cittadini come loro.
A due secoli e un anno esatti dalla fondazione dei Carabinieri, l’arma festeggia il compleanno numero 201 con celebrazioni previste in tutta Italia, ricordando i sacrifici, anche in termini di vite umane, dei militari chiamati a difendere la legalità e la giustizia, valori fondanti di uno stato democratico.
A Chieti, nella caserma Rebeggiani di viale Benedetto Croce, l’anniversario della fondazione dell’Arma è stato celebrato alla presenza di cariche istituzionali locali e regionali, con lo schieramento del reparto di formazione, composto da militari dei comandi provinciali di Chieti e Pescara, della legione Carabinieri Abruzzo e del centro nazionale amministrativo dell’arma.
Encomi solenni sono stati consegnati ai militari che si sono distinti nel servizio, tutelando la sicurezza dei cittadini anche a rischio della propria incolumità fisica.
“I Carabinieri non sono solo dei bancomat della denuncia, ma piuttosto un patrimonio della comunità”, ha dichiarato il generale di brigata Claudio Quarta, comandante della legione Carabinieri Abruzzo, sottolineando con forza il lato umano dei rappresentanti dell’Arma, quotidianamente impegnati con il loro agire nella lotta alla criminalità e alla corruttela della pubblica amministrazione, da cui discende buona parte delle malattie sociali. “Siate vicino ai cittadini, soprattutto ai più deboli e bisognosi”, ha ribadito il generale, “e fate sentire loro la vicinanza dello Stato”.
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