L’Aquila: stop all’assistenza alla popolazione, il Comune va avanti

CasA L’Aquila primo giorno senza assistenza alla popolazione, almeno nelle tre forme oneroso per le casse dello Stato: il Contributo per l’assistenza alla popolazione, il fondo immobiliare e l’affitto concordato. Dopo l’annuncio di fare ricorso al tar e investire anche la Corte dei Conti sulla vicenda, da parte del comitato cittadino sorto per opporsi alla decisione del Comune di porre fine dopo sei anni dal terremoto a queste forme di sostegno nell’ottica del risparmio e della spending review, si preannunciano giorni di fuoco per il Comune dell’Aquila. Che già da oggi dovrà affrontare file interminabili di cittadini che andranno negli uffici dell’Assistenza alla popolazione non solo per perfezionare il passaggio da queste tre forme di assistenza all’unica concessa (quella degli alloggi delle new town), ma anche per protestare contro una decisione che molti di loro ritengono forzosa e illegale.
E mentre l’assessore Fabio Pelini difende la scelta del Comune dichiarando che non si tornerà indietro, i cittadini procedono con la raccolta di firme per rafforzare il ricorso da proporre al tribunale amministrativo, dove sarà depositato subito dopo le feste di Pasqua dall’avvocato Fausto Corti. Per Pelini “la legge è uguale per tutti – spiega – cercando di ribattere a chi ritiene troppo breve il preavviso dato agli assistiti per terminare le tre forme di assistenza post-sisma. Sono 1.030 i cittadini beneficiari del contributo per l’assistenza alla popolazione, che da oggi non percepiranno più il contributo. Entro il 10 aprile, però, il Comune erogherà tutte le mensilità arretrate dall’ottobre del 2014 al marzo 2015.

(di Marianna Gianforte)

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