Casa: Rapagnà bacchetta senatori abruzzesi su ERP

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rapagnapio“Nessuno dei senatori abruzzesi si è ricordato di dire una parola in Senato riguardo la situazione drammatica in cui versa l’edilizia residenziale pubblica e privata del Comune dell’Aquila, danneggiata dal terremoto”. Così l’ex parlamentare e portavoce del movimento Mia Casa Abruzzo, Pio Rapagnà, denuncia in una nota la mancata risposta dei senatori abruzzesi alla sua lettera aperta inviata nei giorni scorsi. Nella missiva Rapagnà invitava senatori e senatrici a “dare una mano e a sollecitare la riparazione leggera con consolidamento sismico delle case Ater”. Rapagnà ha presentato al Consiglio regionale una legge ad hoc sulla case popolari e in tal senso chiama alla responsabilità il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, e il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano. “Spiace constatare che, tra i cinque senatori e senatrici eletti in Abruzzo intervenuti in aula, Chiavaroli (PdL), Blundo (Movimento 5 Stelle), Pelino (PdL), Pezzopane (PD-Gruppo Misto) e Razzi (PdL), nessuno si è ricordato di dire una parola in merito alla situazione drammatica in cui versa, insieme a tutto il resto, proprio il patrimonio abitativo pubblico rispetto al quale erano stati direttamente informati – ha attaccato Rapagnà -. Solo la Senatrice De Petris (Gruppo Misto-SEL) si è chiesta ‘come sia possibile che ancora manchi da parte della regione Abruzzo una specifica legge regionale capace di vincolare all’azione ricostruttiva le imprese locali…’ e aggiunge che ‘dopo quattro anni in Abruzzo siamo ancora all’assenza di una normativa che può aiutare l’economia del territorio a crescere e ad infondere fiducia e speranza ai tanti lavoratori che invece finiscono per restare spettatori passivi della faticosa opera di ricostruzione della loro stessa città'”. Per Rapagnà, “di fondamentale importanza per una buona ricostruzione è che la regione Abruzzo, in collaborazione con il Governo nazionale, con le Province, con i Comuni, con tutti i soggetti attuatori della ricostruzione e gli enti pubblici e privati interessati, promuova, coordini e controlli direttamente le fasi prioritarie ed essenziali della ricostruzione, e coinvolga tutti gli interessati” nelle iniziative, nei processi decisionali e di programmazione e nell’uso esemplare delle risorse messe a disposizione dal popolo italiano”. All’Aquila e nel cratere non sono ancora iniziati gli interventi nelle case più danneggiate.

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