“Appartengo alla categoria degli umani e non degli sciacalli. Cerco di capire cosa sia accaduto prima di levare gli scudi. Anticipare le sentenze è un fatto che accade anche in politica ma non mi appartiene”. Esordisce così il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, sulla vicenda nota dell’arresto dell’assessore Ivo D’Agostino finito ai domiciliari per presunti abusi sessuali in cambio di alloggi popolari. Il primo cittadino, assieme ai suoi assessori ed alla sua maggioranza, ha voluto rispondere alle accuse dell’opposizione soprattutto alla richiesta di dimissioni. “Dimettermi? Non ci penso nemmeno”, ha detto Di Primio il quale ha ribadito di non sapere nulla dei presunti fatti contestatii all’assessore D’Agostino che si sarebbero consumati all’interno di una stanza del Comune e che “se qualcuno sapeva, come si dice, allora perché nessuno ha denunciato? Io lo avrei fatto immediatamente”, ha affermato perentorio il sindaco. “D’altra parte, al momento non c’è alcuna prova su questo reato odioso – ha proseguito Di Primio – ma ho piena fiducia nella magistratura che dovrà dimostrare i fatti e fare chiarezza, in un senso o nell’altro”. Poi il primo cittadino ha annunciato che già sono state avviate delle verifiche interne al Comune e che non è esclusa una mobilità di dipendenti ed una redistribuzione di deleghe all’interno della giunta. “Al momento terrò per me le deleghe dell’assessore D’Agostino, poi verificheremo. Le opposizioni attaccano gratuitamente visto che non hanno più niente da dire e da fare”. Il sindaco ha poi chiarito di attendere le dimissioni dell’assessore D’Agostino, anche se c’è soltanto un’informazione di garanzia e le indagini dovranno fare il suo corso. Dimissioni per questioni di opportunità, ha precisato Di Primio. Il sindaco attenderà l’incidente probatorio fissato per il prossimo 8 agosto prima di assumere ulteriori decisioni.

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