Caso Sorgi, nel mirino il Comitato VIA

regione abruzzo esterni laquilaAll’indomani del provvedimento restrittivo della Magistratura nei confronti del super dirigente della Regione Antonio Sorgi, ambientalisti ed ex consiglieri regionali riavvolgono il nastro, ricordando quante battaglie hanno condotto nei confronti di Sorgi in qualità, principalmente, di presidente del Comitato (VIA) Valutazione d’impatto ambientale e avvisano, in qualche modo, gli attuali amministratori regionali su quali devono essere i criteri per le scelte future, soprattutto per quel che riguarda la corretta regolamentazione del funzionamento di un Comitato che deve prendere decisioni importanti. Prima del 2012 il Comitato Via lasciava o negava autorizzazioni ad imprenditori che proponevano progetti di varia natura, senza la minima trasparenza, con la legge Acerbo si é ottenuto, quanto meno, che le relazioni fossero pubblicate su internet, che ci fossero dei sopralluoghi e che le istruttorie fossero affidate a persone davvero competenti. Richieste non impossibili ferocemente osteggiate, però, dallo stesso Sorgi: “Mi ricordo che in un Consiglio Regionale chiesi al presidente di far allontanare Sorgi dall’aula perchè non faceva altro che influenzare i consiglieri, un’ingerenza inammissibile da parte di un dirigente regionale – precisa l’ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Era diventato l’uomo più potente di questa Regione con il benestare della maggioranza.” Augusto De Santis del Forum dei Movimenti per l’acqua: “Serve una legge organica sulle procedure ambientali, come ce l’hanno già tutte le regioni italiane – precisa De Santis – qui in Abruzzo invece l’ultima parola spettava a Sorgi, ma non basta cambiare gli uomini, perchè al posto di Sorgi potrebbe arrivarne anche uno peggiore, bisogna cambiare i criteri.”

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